Intervista di Salvatore Santoru a Francesco Pellegrini, in arte "Maestro Pellegrini"
1- Ultimamente è stato pubblicato e diffuso “Francesco”, un brano che vede la partecipazione di Francesco Motta. Com’è stato collaborare con Motta e quali obiettivi ti e vi ponete con il singolo?
Francesco Motta è per me un fratello, lo reputo tale ormai da una decina d'anni perché abbiamo scelto insieme di fare questo mestiere, abbiamo fatto due dischi con la nostra band i Criminal Jokers e poi abbiamo scelto due sentieri diversi, dello stesso bosco però, questo brano è un omaggio alla nostra amicizia e anche la nostra prima collaborazione discografica ufficiale dopo i C.J.
2- “Francesco” e altre canzoni sono caratterizzate da un sound decisamente vario, che va dal cantautorato all’indie sino a influssi di matrice jazz e classica. Quanto ritieni importante la trasversalità nell’ambito del tuo progetto solista?
Ritengo la trasversalità importante sempre quando si parla di musica, la definizione stessa di "Genere musicale" a mio parere e ampiamente superata, mi piacciono proprio i progetti in cui si cerca di superare questo senza la paura di contaminarsi, "Every day robots" di Damon Albarn è un disco bellissimo per esempio secondo me.
3- Quali ritieni essere i punti di contatto e le differenze principali, sia a livello sonoro che contenutistico, tra il progetto solista e gli Zen Circus?
Io sono il fratellino minore degli Zen Circus e reputo allo stesso tempo Andrea Appino una delle penne più importanti dell'attuale scena musicale italiana, quello che succede con loro è bellissimo a livello artistico, nel mio progetto ci sono io, scelgo di essere solo per raccontare la mia vita e in questa vita c'è un'altra famiglia, quella dei Pellegrini che cresce dentro alla musica soprattutto Jazz e Classica, ma ci sono soprattutto io, la mia storia dentro alle canzoni
4- Quali sono le tue principali influenze musicali e, più genericamente, artistiche a tutto tondo?
Sono artisticamente eclettico ed ho ascolto molto vari, Olafur Arnalds, Nils Frahm, Paolo Conte, Lucio Dalla, Dario Brunori.
5- Come valuti l’attuale stato della scena indie&alternative nonché canta
La scena cambia sempre perché questo è nella Natura delle cose, gli artisti che rimangono nel tempo spesso sono quelli che sono riusciti a trasmettere il messaggio con più forza e magari acquistano credibilità perché sono sinceri, quantomeno mi piace pensarlo.
Dario Brunori, Manuel Agnelli, Alberto Ferrari.
6- Quanto consideri fondamentale il lato contenutistico di una canzone?
Reputo fondamentale la sincerità del messaggio contenutistico di una canzone che si rispecchia poi anche nella forma
7- Quali obiettivi hai per il futuro, sia all’interno del progetto solista che nei Zen Circus ?
Continuare a raccontare con sincerità e passione
8- Come hai vissuto durante il periodo del Lockdown e, più precisamente, quanto esso ha inciso sulla tua produzione musicale e artistica?
A Febbraio '19 Non mi sarei mai aspettato tutto questo, inizialmente la cosa i ha preso completamente alla sprovvista, ho dovuto trascorrere il primo lockdown lontano dalla mia casa perché mi sono trovato bloccato in quanto ero fuori per lavoro, ho dovuto peraltro riprogrammare una serie di cose tra le quali l'uscita del disco.
Devo dire che a distanza di mesi mi reputo comunque soddisfatto delle scelte che ho fatto, dal punto di vista artistico ho sofferto molto invece, certo sto continuando a scrivere io credo che ci sia difficoltà da parte di tutti nel riuscire a produrre con tutta questa paura attorno, il bello dell'arte però è che cambia e sopravvive, sempre.
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