L’incompleto sviluppo di organi ed apparati può comportare seri problemi di adattamento alla vita
extra-uterina. I neonati pretermine hanno, infatti, un rischio di mortalità nel primo anno di vita ben più
elevato di quelli a termine.
Uno dei rischi maggiori dei nati pretermine è la cosiddetta malattia respiratoria del neonato
pretermine, anche nota come respiratory distress sindrome (RDS) o malattia da membrane ialine
polmonari. In particolare, i polmoni del pretermine non sono ancora in grado di produrre il
surfattante (SRF), sostanza fondamentale per il corretto svolgimento della respirazione.
Nel 2010, il Senato ha riconosciuto la “Carta dei diritti del bambino nato prematuro” che:
- all’art. 4 chiarisce “Il neonato prematuro ha diritto al contatto immediato e continuo con la
propria famiglia, dalla quale deve essere accudito.
A tal fine nel percorso assistenziale deve
essere sostenuta la presenza attiva del genitore accanto al bambino, evitando ogni dispersione
tra i componenti il nucleo familiare”
- all’art. 10 specifica “Ogni famiglia di neonato prematuro ha il diritto di vedere soddisfatti i
propri speciali bisogni anche attraverso la collaborazione tra Istituzioni ed Enti appartenenti al
Terzo Settore”
In sintesi, da un lato, si afferma che il neonato prematuro ha diritto al contatto continuo con la
propria famiglia, non sostituibile con i servizi di baby-sitting o nursing; dall’altro, che ogni famiglia ha
diritto di vedere soddisfatti i propri speciali bisogni.
Considerati i rischi gravi e irreparabili che corrono i neonati prematuri, in particolare nei primi due
anni di vita, aggravati -con ogni evidenza - nel presente periodo emergenziale per via del Coronavirus che -
come risaputo- attacca le vie respiratorie, il CNDDU invita tutte le istituzioni competenti, ivi incluse il
Ministero della Salute, il Ministero dell’Istruzione, il Ministero della pubblica amministrazione, il Ministero
del Lavoro ad una piena collaborazione e, quindi a riconoscere ope legis (in considerazione della sola
accertata prematurità) un congedo straordinario retribuito per l’intero periodo emergenziale a tutti i
genitori dei nati prematuri fino ai primi due anni di vita del bambino.
Il CNDDU chiede, inoltre, a tutte le associazioni del terzo settore di unirsi alla presente
richiesta manifestando sul proprio sito ovvero con mail indirizzata alle amministrazioni competenti
l’adesione all’iniziativa.
Infine, ricorda che in molte città italiane vengono illuminati monumenti, fontane, palazzi di colore
viola, colore ufficiale della Giornata Mondiale della Prematurità.
Proponiamo a tutti i docenti, in particolare,
quelli di Arte e Immagine, di proporre attività didattiche prediligendo l’uso del colore citato al fine di
rammentare agli alunni il valore della presente giornata.
Prof. Romano Pesavento
Presidente CNDDU
Prof. Alessio Parente
Segretario Generale CNDDU
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