La sera del 13 novembre del 2015 veniva uccisa dai terroristi la giovane Valeria Solesin insieme ad altre
ottantanove persone nel famoso e storico locale Bataclan, presso Parigi. Valeria era lì per divertirsi, ballare,
cantare, per passare un momento di evasione dal tran tran quotidiano, ascoltando la musica al concerto del
gruppo rock statunitense Eagles of Death Metal.
Valeria, 28 anni, laureata a Trento, era a Parigi per approfondire i suoi studi di Sociologia e demografia nella
prestigiosa Università della Sorbona, un cervello in fuga come tanti altri.
Nel tempo libero si dedicava al volontariato dedicandosi particolarmente ai temi legati alla famiglia e ai
bambini.
La violenza verso gli altri, la rabbia, le aggressioni sono la dimostrazione di una forte predominante
dell'ignoranza sociale, della follia e della manipolazione, che, nelle ombre dei tuguri metropolitani e nelle
aree svantaggiate, molte volte crescono e si sviluppano con effetti devastanti.
Supportare economicamente e culturalmente le fasce più deboli della società è il miglior vaccino per curare
il male dell’estremismo ideologizzato combattendo così la cultura dell’inganno e del fanatismo.
Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani vuole ricordare la strage e Valeria
proponendo agli studenti e ai docenti di adottare, giorno 13 novembre, nei canali social l'hashtag
#UnitinelRicordodiValeria.
Prof. Romano Pesavento
Presidente CNDDU
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