Intervista di Salvatore Santoru a Matteo Venegoni(Detevilus Project)
1- Com'è nato "Detevilus Project" e quali sono
state le motivazioni e ambizioni che sono dietro di esso ?
È iniziato tutto nel 2010, in un periodo in cui sentivo il
bisogno di fare qualcosa che fosse solo mio e non per una band. Dopo aver
composto la prima canzone (Origins), ho capito di essere sulla giusta strada.
Ho passato i successivi anni a preparare nuovo materiale, complice
l’avvicinamento a nuovi generi. Agli inizi del 2019 ho deciso di mettermi
totalmente in gioco e di pubblicare i primi brani. Questo album rappresenta la
prima tappa di un viaggio che spero duri per il resto della vita.
2- Da un punto di vista strettamente stilistico e sonoro
"Detevilus Project" è imperniato su una matrice "extreme
metal" e ha svariate influenze (tra cui death metal, progressive, djent,
deathcore etc). Quali sono le influenze musicali più importanti per il sound di
"Detevilus Project" ?
Direi esattamente i generi che hai citato.
3- Quali sono le band che hanno avuto un'importante influenza
per il tuo sound e attitudine, sia metal che non ?
In passato sono stato molto influenzato da band come
Nevermore e Dark Tranquillity. Oggi i miei gruppi di riferimento sono
principalmente Devin Townsend, Gojira, Periphery e ultimamente Haken.
4- Quali reputi le band più importanti e/o interessanti
dell'attuale panorama metal e extreme metal, sia in Italia che all'estero ?
Senza parlare dei grandi nomi del metal, come ultimi ascolti
più interessanti mi vengono in mente Last Rites, Jumpscare, Mechanical God
Creation, Abbinormal, Killerfreaks, Blut, Madvice, Madhour, Sudden Death,
Asidie, Heil to the Empire, Five Minutes Hate per quanto riguarda l’Italia e
Humavoid, Ethir Anduin, Punk Rain, Eyeless Perception e Joakem per l’estero.
5- Da pochissimo tempo è uscito il tuo album di debutto,
intitolato "Reborn". Come ritieni lo stesso album e, al contempo,
pensi che stia ricevendo la giusta attenzione?
Non ne ho idea, non sono la persona più indicata per dire se
stia ricevendo la giusta attenzione. Però dopo solo due giorni dalla
pubblicazione, ho avuto più di 160 ascolto solo su Spotify, e nel mio piccolo è
un risultato inaspettato e molto gratificante.
6- Al giorno d'oggi, il metal e il metal estremo non sembra
che se la passino bene in Italia. A tuo parere, tale situazione è destinata a
durare o sono possibili "nuovi boom" di determinati generi di metal
(penso all'esplosione di metalcore e deathcore alcuni anni fa) ?
Il metal in Italia è molto forte nell’underground, ci sono
tantissimi gruppi validissimi che secondo me potrebbero tranquillamente
competere coi grandi. Anche per quanto riguarda locali e festival. In generale
la musica va di pari passo con l’evolversi della tecnologia, quindi so, sono
convinto che vedremo nascere nuovi generi.
7- Qual'è, a grandi linee, l'aspetto contenutistico
maggiormente affrontato nell'album e i messaggi che esso intende dare?
A grandi linee direi soprattutto resilienza, tema affrontato
nei testi di Reborn, Warrior e Only One. Se si ha un sogno, bisogna sempre
andare avanti, affrontando ogni avversità a testa alta.
8- Come hai vissuto durante il lock-down e, inoltre, quanto
questo delicato periodo ha eventualmente influito sulla tua produzione musicale
?
Ho passato quasi due mesi chiuso in casa da solo, ma
fortunatamente, a parte non poter vedere morosa, parenti e amici, non l’ho
vissuta particolarmente male. Ho avuto modo di dedicarmi completamente alle
registrazioni dell’album, che diversamente sarebbero durate molto più a lungo.
Quindi tutto sommato mi è andata bene.
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