- un dialogo tra la Città e la Street Art -
Ericailcane e Bastardilla chiudono l’edizione 2020
Fino al 31 Ottobre c/o lo Stadio Comunale Raibosola
Comacchio (FE)
Ridare vita a una realtà attraverso la magia della street art: è quello che in 3 anni, con 3 diverse e sempre nuove edizioni, è riuscito a fare Manufactory Project, il festival di arte urbana originario di Comacchio, piccolo borgo lagunare in provincia di Ferrara.
Continuando la riqualificazione dello Stadio Comunale Raibosola, portata a termine in questi giorni grazie agli interventi conclusivi dei noti street artist Ericailcane e
Divenuto ufficialmente un museo a cielo aperto dal nome M.A.U.D., il Museo d’Arte Urbana del Delta dello Stadio Raibosola racchiude oltre 60 firme, entrando a far parte del circuito museale del Comune di Comacchio.
Per l’edizione 2020, Luogo Comune e Dissenso Cognitivo hanno dipinto i lati delle gradinate all’interno dello stadio, mentre, con la direzione artistica di Pierluigi Mangherini, una graffiti jam ha ultimato il remake delle mura perimetrali esterne, con le opere di artisti come Orion, Blatta, Moe, Pupo Bibbito, Tomoz, Mask, Cause, s404y, Rise The Cat, Don Bro, Zest, Tail, Beis, Capo, Enko04, H3mO, Rusty, Stc Crew, Sharko e altri.
Edizione che si è conclusa in grande stile con le ultime imponenti opere di Ericailcane e Bastardilla, realizzate sotto la supervisione di Silvano Voltolina, chiudendo una spettacolare gallery di lavori che, dal 2018 al 2020, ha visto succedersi numerosi street artist tra cui Sfhir, Man O ‘Matic, Chekos, Crisa, Gijs, Kikiskipi, Luca Ledda, Solo, Diamond, TMX, Luogo Comune, Rame 13, Giulio Vesprini, Riccardo Buonafede, Antonino Perrotta, Toni Espinar, Eleman, Simone Carraro, Nsn997, Davide DPA, Giorgio Je73, Fijodor, Giacomo Drudi, Noeyes e Alessio Bolognesi, Alessandra Carloni, Dzia, Reve+, Krayon e tanti altri.
Affrontando diverse tematiche, strettamente legate al territorio che forma la cittadina di Comacchio e connesse alla natura dei luoghi che lo circondano, dal tema del “mare” sul quale sorge a quello del “ponte” in quanto elemento costituivo e caratteristico del suo assetto, Manufactory ha creato un dialogo tra arte e architettura, tra spazio e ambiente, allo scopo di riscoprirne i luoghi, esaltandone la bellezza attraverso l’integrazione della street art nel complesso artistico della città.
“…Partendo dalla constatazione che questa è la natura stessa dei nostri luoghi: incrocio di acque dolci e salate che si attraggono lambendo terreni che non sono mai stabili sotto i piedi. Comacchio è stata una città d’acqua e adesso è una città di parole. Una città impegnata a spiegare quello che è stata e che, per certe vie misteriose, trova sempre nuova gente che si presta ad ascoltarla. Sempre più diventa un teatro ideale perché, con la sua fatale imprevedibilità, non smette mai di dare ciò che all’arte non deve mai mancare: il rischio.” (Silvano Voltolina).
Con il Contributo del Comune di Comacchio
In collaborazione con l’Associazione di Promozione Sociale Spazio Marconi
Partner: Vol. FA, Civica Scuola di Musica, Bh Audio, Belli coffee and drink, Giovani Musicisti Comacchiesi, Holiday Camping Florenz, Istinto Screenprinting, Work & Service, Po Delta Tourism.
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