Il Coordinamento
Nazionale Docenti della disciplina dei diritti Umani ricorda con commozione la
Strage di Farneta (Lu), avvenuta tra il 7 e il 10 settembre del 1944, nella relativa
Certosa, in cui persero la vita 12 frati a causa della bestiale rappresaglia perpetrata
dalle SS appartenenti alla "16. SS-Panzergrenadier-Division
"Reichsführer-SS". I religiosi vennero barbaramente trucidati perché
avevano cristianamente accolto nel loro monastero diversi perseguitati dal
regime totalitario. Vogliamo menzionare i nomi di ciascuno di loro: Martino
Binz; Gabriele-Maria Costa; Pio-Maria Egger; Bernardo Salvatore Montes de Oca; Benedetto-Maria
Lapuente; Adriano Compagnon; Alberto Rosbach; Adriano Clerc; Michele Nota; Giorgio
Maritano; Bruno D'Amico; Raffaele Cantero. Tutti ebbero la medaglia d’oro al
merito civile; mentre padre Antonio Costa ebbe la medaglia d’oro al valor
militare. Il giornalista e scrittore Luigi Accattoli nel suo libro “La strage
di Farneta” (Ed. 2013) ha pubblicato la “Relazione sul martirio dei monaci di
Farneta, uccisi dai tedeschi nel settembre del 1944, redatta da un monaco
certosino nel 1999, su richiesta della Pontificia Commissione per la
Commemorazione dei Testimoni della Fede del secolo XX, che si tenne al
Colosseo, domenica 7 maggio 2000, nell’ambito del Grande Giubileo dell’anno
Duemila” che fornisce una completa ricostruzione dell’eccidio.
Di tali uomini rimane il
fulgido esempio di un impegno umano e spirituale senza pari, in quanto il
semplice altruismo, alimentato da una profonda fede cristiana, divenne lievito
per la ribellione pacifica contro un regime politico profondamente ingiusto e
disumano, che opprimeva i deboli e dissidenti in egual misura, contravvenendo a
ogni norma civile e a tutto ciò che c’è di sacro.
Essi erano consapevoli
dei rischi gravissimi ai quali sarebbero andati incontro per rispettare il
valore della vita umana orrendamente oltraggiata dalle aberrazioni
nazi-fasciste. Il monaco Gabriele Maria
Costa scrisse nel suo diario 15 gennaio del 1944 “Il capo della provincia
annuncia sanzioni severe contro coloro che proteggono o aiutano prigionieri
nemici o disertori del vecchio esercito italiano”. Eppure i dodici religiosi
non indietreggiarono e perseverarono nel soccorrere i bisognosi; il tragico
epilogo rimarrà non solo nelle pagine di storia ma nella memoria collettiva del
nostro Paese.
Il CNDDU invita docenti e
comunità educative a sensibilizzare gli studenti sui fatti accaduti nei luoghi
menzionati e tramandare l’eroismo evangelico di dodici martiri dei diritti
umani e della carità cristiana.
“Se veniamo uccisi voi
dite che è stato a causa della carità” (Gabriele Maria Costa, sacerdote,
“procuratore” della Certosa dal 1942)
Prof. Romano Pesavento
Presidente CNDDU
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