Come è ormai ben noto, la classe di concorso è da anni in una fase stagnante sia per i posti messi a bando per la mobilità su organico di diritto e di fatto sia per i concorsi pubblici. Attualmente nelle GPS di I fascia sono presenti 4.720 docenti; mentre a far domanda per le graduatorie di II fascia sono stati 59.814.
Dall’analisi dei dati emerge quanto segue:
1) GPS I fascia: l’Italia meridionale con il 70,11% pari a 3.309 fa registrare il valore maggiore rispetto al totale, seguita dall’Italia del Nord con il 15,13%, pari a 714 unità.
Le regioni con il maggior numero di candidati presenti nelle graduatorie sono la Campania (v.a. 1.120; 23,73%), la Puglia (v.a. 815; 17, 27%), la Sicilia (v.a. 594; 12,58%); la Calabria (v.a. 502; 10,64%) e il Lazio (v.a. 446; 9,45%).
In merito alle province, un’elevata concentrazione di docenti si riscontra a Napoli (v.a. 646; 13,69%), a Bari (v.a. 328; 6,95), Roma (v.a. 301; 6,38%), Reggio Calabria (v.a. 176; 3,73%) e Caserta (v.a. 168; 3,56%).
2) GPS II fascia: la situazione non cambia per quanto riguarda la ripartizione tra le tre aree geografiche dell’Italia, infatti, abbiamo l’Italia meridionale con il 45,62% paria a 27.286 unità, l’Italia del Nord con il 32,71% pari a 19.565 unità e infine l’Italia centrale con il 21,67% paria 12.963 unità.
Le prime cinque regioni con le graduatorie più affollate sono: Lazio (v.a. 7.771; 12,99%); Lombardia (v.a. 7.477; 12,5%); Campania (v.a. 7.468; 12,49%); Puglia (v.a. 6.161; 10,3%) e Sicilia (v.a. 5.624; 9,40%).
Interessante osservare i dati relativi alle province, mediante i quali si può rilevare la seguente situazione:
- le prime cinque in classifica nazionale sono Roma (v.a. 5.691; 9,51%); Napoli (v.a. 4.531; 7,58%); Milano (v.a. 3.864; 6,46%); Bari (2.218 v.a.; 3,71%); Torino (v.a. 2.054; 3,43%);
- le ultime cinque corrispondono a Verbania (v.a. 90; 0,15%); Oristano (v.a. 89; 0,15%); Sondrio (v.a. 84; 0,14%); Biella (v.a. 80; 0,13%); Gorizia (v.a. 59; 0,10%).
Tali dati inducono alla riflessione: le città nelle quali riscontriamo i valori più contenuti sono quelle meno popolose e più decentrate. Nel contempo si evince che le possibilità per i nuovi iscritti di avere una supplenza su tale classe di concorso è veramente esigua in tale contesto.
In considerazione di quanto detto, si invitano anche gli ordini professionali di riferimento alla classe di concorso (Ordine degli avvocati; Ordine dei dottori commercialisti), i comitati studenteschi universitari delle facoltà in questione e gli esperti di settore a sollecitare il Ministero nell’adottare misure importanti per avviare riforme strutturali ed incisive atte a creare nuovi spazi all’interno della scuola per la classe A-46 (es. rimodulazione dell’educazione civica nelle scuole di ogni ordine e grado; inserimento dei monte ore eliminati dalle riforme (Gelmini) negli istituti di secondo grado).
Riteniamo fondamentale la formazione attraverso le tematiche giuridiche ed economiche per la crescita degli studenti, e ribadiamo che allo stato attuale i giovani laureati sono esclusi dall’insegnamento con grave perdita di risorse e potenzialità per la scuola italiana.
prof. Romano Pesavento
presidente CNDDU
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