Di Salvatore Santoru
Recentemente la Russia aveva annunciato la registrazione del primo vaccino anti-Covid, chiamato "Sputnik V".
Ultimamente anche la Cina ha brevettato il suo primo medicinale anti-Coronavirus, denominato "Ad5-nCoV".
Tralasciando l'aspetto puramente sanitario e scientifico, c'è da dire che gli annunci russi e cinesi sono stati accompagnati dall'entusiasmo di alcuni paesi e dalla perplessità di altri e, d'altronde, tali reazioni si inseriscono nell'attuale clima da 'Nuova Guerra Fredda'.
Difatti, l'attuale 'corsa per il vaccino anti-Covid' rientra nell'attuale contesa geopolitica che vede contrapposti gli States e/o le forze della NATO alla Cina e/o alla Russia (e paesi alleati) e, ovviamente, è legata anche alla ricerca di 'prestigio nazionale' e/o internazionale delle rispettive potenze o nazioni coinvolte.
D'altro canto, c'è da ribadire che la corsa per il vaccino anti-Covid si fonda anche su interessi di natura economico/commerciale, politica e appunto geopolitica.
NOTE :
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