Intervista di Salvatore Santoru ai RaestaVinvE
Recentemente è uscito un vostro nuovo singolo e video intitolato
"Senza Cuore". La canzone sta gradualmente avendo un buon riscontro. Quale
eventuale obiettivo vi piacerebbe raggiungere ?
Con “Senza Cuore” ci
piacerebbe arrivare a fare conoscere il progetto RAESTAVINVE, il nostro album
prossimo all’uscita “Biancalancia”, i nostri suoni le nostre personalità
artistiche il più possibile, e a creare una sempre più grande piccola Community
di affezionati ascoltatori.
Quali sono le principali influenze musicali del vostro nuovo album
e, inoltre, i vostri maggiori riferimenti personali?
Sicuramente la nuova scuola
cantautorale romana, che fa riferimento a Riccardo Sinigallia e tutte le sue
produzioni.. Se parliamo di suoni importati penserei a Radiohead, King Krule,
Mac De Marco, Grizzly Bear, U2… In realtà ogni traccia ha un’influenza
preponderante. Ma in studio cerchiamo sempre un “nostro suono”.
Come ritenete l'attuale scena indie e alternative italiana e quali
sarebbero, a vostro parere, i suoi punti di forza e le sue criticità ?
Al momento per indie si
identifica l’itpop. Un suono ben riconoscibile che è quello dei primi
Thegiornalisti, o Calcutta, Coez, ICani.
Inoltre l’avvento della TrapMusic, l’abuso del Reggaeton, ci hanno
sempre più allontanato da una scena alternative rock, pop italiana che qualche
annetto fa vedeva Afterhours, Riccardo Sinigallia, Consoli, Tiromancino,
Marlene Kuntz, Baustelle farla da padrone. Con una poetica e un atteggiamento
molto genuino. Oggi ci sono tante belle
realtà, a mio parere: Andrea Laszlo De Simone, Iosonouncane, Eugenio In Via Di
Gioia per citarne alcune delle ultime.
A livello
più generale, come reputate invece l'attuale stato della musica nazionale
(mainstream o meno) ?
C’è un tentativo in atto,
dettato forse dalle case discografiche, di fondere realtà consolidate, grandi
nomi, con piccole realtà per mezzo dei feat. Tuttavia si fa sempre più fatica a
riscontrare progetti originali, dove per originali si intende anche un genuino
tentativo di farsi conoscere al meglio “sin da subito”, senza aggrapparsi o
imitare di sana pianta altri progetti già esistenti.
Come avete affrontato, anche e sopratutto artisticamente,
l'emergenza legata al Covid-19?
Abbiamo pensato tanto a
come “uscire”. La scelta stessa del duo si è rafforzata benché io e Vincenzo
vivessimo in due città diverse. Non ci siamo troppo concentrati in live e
dirette instagram. Abbiamo lavorato in studio sui pezzi grazie a Maurizio
Loffredo, nostro produttore e co-arrangiatore degli Artigiani Studio; credo che
Maurizio si possa definire a tutti gli effetti il terzo membro di RaestaVinvE,
infatti stiamo cercando una sintesi per dare un nuovo nome al progetto, ed
inserirci Maurizio o Loffredo (ride).
Quali
sono le vostre principali ispirazioni, anche culturali, per la composizione dei
vostri testi ?
La nostra vita, spesso
incasinata, le nostre passioni. L’amore è stato e sarà tema principale del
disco “Biancalancia”, il tutto contestualizzato e colorato con note e spunti di
riflessioni attuali, dalla nostra realtà, quella che viene dai giornali, da
Netflix, come dalla nostra vita di ogni giorno. Ma sopratutto, nulla è lasciato
al caso, anche la scelta degli attori nei video, non è casuale. Men che meno la
scelta di far cantare i cori di un brano ad una determinata persona. Ogni
soggetto coinvolto nel progetto (video o track) in qualche modo ha interagito,
spesso suo malgrado, con le vicende che ci hanno portato a scrivere questo
concept sull’amore. Probabilmente lo scopriranno adesso, leggendo questa
intervista.
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canali, il bello deve ancora venire.
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