Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della Disciplina dei Diritti Umani in occasione della Giornata
dedicata alle vittime del terrorismo intende onorare i martiri, essere vicina ai sopravvissuti e promuovere talesolenne ricorrenza per prevenire e combattere il Terrorismo.
La giornata celebrativa è stata istituita nel 2018 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con la
risoluzione 72/165, per promuovere i Diritti Umani, lo Stato di Diritto e per contrastare il Terrorismo in tutte
le sue forme. Per tali ragioni, l’ONU supporta gli Stati membri nell’attuazione delle misure previste dalla
Strategia globale contro il Terrorismo, adottata all’unanimità nel 2006, secondo la quale è opportuno
rafforzare il ruolo delle Nazioni Unite e assicurare la tutela dei Diritti Umani.
E’ fondamentale, quindi, che la comunità internazionale celebri la nascente ricorrenza perché allo stato
attuale la lotta al Terrorismo rimane una grande e complessa sfida globale che continua a provocare danni
alle singole persone e all’intera società.
Secondo il rapporto Global Terrorism Index 2019 il numero di vittime del Terrorismo su scala mondiale è
calato del 15,2% nel 2018 rispetto all’anno precedente, anche se il fenomeno continua a espandersi
interessando un numero via via crescente di Stati. Lo studio definisce il Terrorismo “la minaccia o l’uso
illegale della forza e della violenza da parte di un attore non statale, per conseguire vantaggi a livello
politico, sociale, economico, o religioso attraverso l’uso della forza, della coercizione o dell’intimidazione”.
Una definizione che identifica movimenti terroristici che in termini militari hanno carattere insurrezionale
come l’Isis, i Talebani o le milizie qaediste.
Sempre secondo il rapporto GTI 2019 rispetto al massimo storico di 33.555 morti per Terrorismo registrato
nel 2014, quando lo Stato islamico proclamò il Califfato nei territori dell’Iraq settentrionale e della Siria
orientale, il numero è più che dimezzato nel 2018. Nonostante questo dato incoraggiante i primi cinque Paesi
dove il fenomeno ancora dilaga in modo atroce e inarrestabile sono: Afghanistan, Iraq, Nigeria, Siria e
Pakistan. In Europa il numero delle vittime negli ultimi due anni è certamente calato, ma non si può
abbassare la guardia perché il quadro generale è caratterizzato da tensioni e conflitti internazionali. La
prevenzione deve essere, quindi, un imperativo categorico e una costante per tutti i Paesi. Ma altrettanto
importante ed efficace deve essere la vicinanza delle istituzioni verso le vittime e i sopravvissuti in tutto il
mondo. Guterres, il Segretario Generale dell’ONU, lo scorso anno in occasione della Giornata Mondiale
2019 ha affermato che “Supportare le vittime del Terrorismo è uno dei modi per onorare la nostra
responsabilità di difendere i loro diritti e la nostra umanità comune”. Guterres ha anche parlato di “cicatrici
profonde” che restano, di “danni permanenti a persone, famiglie e comunità”.
Ed è per questo che ogni anno il 21 agosto deve diventare un obbligo morale per tutti gli Stati. In primis per
chi è stato devastato da questo male, ma anche per chi è meno esposto a certi rischi e pensa di essere più al
sicuro dal pericolo. I recenti fatti di cronaca hanno dimostrato che nessuno è al sicuro. Il Terrorismo negli
ultimi anni ha sconvolto la vita di molti Paesi. Senza faccia, senza nome e senza biglietto da visita è arrivato
nelle piazze, nei teatri, nei centri urbani anche di un’Europa che sembrava lontana da ogni male: Bruxelles,
Nizza, Rouen, Berlino (2016); Stoccolma, Parigi, Manchester, Londra (2017); Strasburgo (2018); Londra
(2019). Solo in queste stragi, solo dal 2016 a oggi, sono morte centosessantotto persone e quasi mille sono
stati i feriti. Non possiamo dimenticare nessuno di loro. Onorare i martiri e aiutare i superstiti deve essere
importante come è importante prevenire le stragi terroristiche.
Il CNDDU sottolinea con grande dolore che il Nostro Paese il Terrorismo, mafioso e politico, l’ha
conosciuto. Gli attentati e le stragi hanno certamente segnato la nostra storia recente e il nostro modo di
vivere e di rapportarci in comunità. Ecco perché l’Italia deve essere in prima linea nella lotta e nella
prevenzione al Terrorismo internazionale di qualsiasi forma esso sia.
Ci rivolgiamo soprattutto ai colleghi docenti della scuola italiana affinché contribuiscano alla divulgazione e
alla crescita della neonata e solenne giornata celebrativa. Creiamo occasioni di dibattito con i nostri studenti,
accogliamo nelle nostre aule i fatti di cronaca attraverso la storia delle vittime le quali possono aiutare a
comprendere in modo più empatico la violenza gratuita e ingiustificata del Terrorismo.
Noi oggi scegliamo di ricordare Antonio Megalizzi a nome di tutti gli altri martiri italiani e internazionali
vittime del Terrorismo. Antonio, giovane giornalista originario di Trieste, fu ucciso nell’attentato di
Strasburgo nel 2018. Morì lì, non lontano dal Parlamento europeo, nel cuore di quell’Europa che tanto amava e che raccontava con l’entusiasmo dei suoi anni belli alla radio Europhonica. Abbiamo scelto di onorare la
memoria di tutte le vittime attraverso la figura di Antonio Megalizzi per molti motivi. Questo giovane
ragazzo, strappato alla vita ad appena 28 anni, era appassionato di giornalismo, di radio, ma soprattutto
dell’Europa. E i suoi sogni somigliavano tanto a quelli che palpitano nel cuore dei nostri studenti.
Ma al Terrorismo interessano i sabotaggi, gli omicidi, le stragi, gli attentati, la paura, il panico, non i sogni,
non gli anni belli dei giovani, non la vita. Scegliamo la vita, scegliamola insieme. Contrastiamo la violenza
del Terrorismo ricordando Antonio e tutte le vittime innocenti strappate alla vita senza motivo. E anche
attraverso la celebrazione di questa giornata, nel nostro piccolo, diamo il nostro contributo affinché la
Strategia globale dell’ONU possa migliorare le azioni per contrastare il Terrorismo a livello nazionale e
internazionale.
Prof.ssa Rosa Manco
CNDDU
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