delle Nazioni Unite con la risoluzione ES-7/8 del 19 agosto 1982, che si celebra il 4 giugno di ogni
anno, intende sottolineare l’importanza di una campagna promozionale per la protezione dei diritti
dei bambini.
Le analisi statistiche sviluppate dall’Istituto di ricerche economico-sociali (Eures) nella sua
indagine “Rapporto sugli omicidi in famiglia” hanno evidenziato come in Italia dal 2000 al 2018
circa 470 bambini, quasi tutti con meno di un anno di età, siano state vittime proprio per mano dei
genitori.
La violenza in tutte le sue forme è bestiale e da condannare; quando viene esercitata contro gli
inermi deve suscitare sdegno e rifiuto assoluti. Purtroppo quando i “mostri” sono nel luogo più
sicuro che conosciamo, la casa, ci si sente davvero impotenti. Eppure la scuola può fare tanto nel
cogliere segnali di malessere fisico e psicologico nei piccoli e negli adolescenti: un giovane abusato
quasi sempre chiede aiuto quasi sempre in maniera indiretta e spera in cuor suo di essere accolto.
Moltiplichiamo la vigilanza e l’impegno di tutto il personale scolastico per monitorare eventuali
casi a rischio.
È importante, inoltre, far crescere la consapevolezza dei propri diritti fin dalla più tenera età, in
maniera tale che ci si emancipi al più presto e si sappia chiedere l’intervento degli adulti nel
momento del bisogno, anche da parte di compagni eventualmente informati su situazioni di coetanei
in difficoltà.
Il CNDDU propone di lanciare nella giornata di domani un flash mob digitale lanciando l’hashtag
dal titolo #proteggiamoidirittideibambini e discutendo l’importanza della Convenzione sui diritti
dell'infanzia e dell'adolescenza dell’ONU (Convention on the Rigths of the Child - CRC), approvata
dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989, e ratificata dall'Italia il 27
maggio 1991 con la legge n. 176.
Prof. Romano Pesavento
Presidente CNDDU
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