Il Coordinamento nazionale docenti della disciplina dei diritti umani vuole commemorare oggi la figura di
Cleonice Tomassetti, fucilata e abusata, benché incinta, dal plotone nazifascista nell’eccidio di Fondotoce(20 giugno 1944).
La sua storia è la testimonianza di una donna sfortunata e coraggiosa, che seppe morire
per gli ideali in cui credeva. Oggi siamo purtroppo lontani dall’onestà intellettuale con cui Cleonice spese la
propria esistenza. La giovane, morta a 32 anni, nonostante le difficolta incontrate, un padre stupratore e
abietto, datori di lavoro sfruttatori e disonesti, disagio economico, non smise mai di sperare in un mondo
migliore per tutti e libero dalla dittatura. Chi ha avuto modo di raccogliere la testimonianza della sfortunata
ragazza riferisce due frasi assai rappresentative del suo carattere fiero e indomito: “Facciamo vedere che è
meglio morire da italiani che da servi dei tedeschi”; “Se percuotendomi volete mortificare il mio corpo, è
superfluo il farlo; esso è già annientato.
Se invece volete uccidere il mio spirito, vi dico che è opera vana:
quello non lo domerete mai”.
Il CNDDU invita a riflettere su figure storiche magari non note ai più ma il cui esempio può costituire un
momento di formazione e dibattito sul valore della democrazia conquistata con il sacrificio di tanti onesti
cittadini.
prof. Romano Pesavento
presidente CNDDU
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