Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della Disciplina dei Diritti Umani in occasione della
Giornata mondiale dei bambini scomparsi che si celebra il 25 maggio di ogni anno, dal 1983,intende invitare tutti e in modo particolare il mondo della scuola a una profonda riflessione.
La Giornata celebrativa è stata istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per ricordare
la scomparsa del piccolo Ethan Patz, rapito a New York il 25 maggio del 1979, e per sensibilizzare
l’opinione pubblica sul terribile fenomeno che colpisce il mondo dell’infanzia e che riguardava tutti
i Paesi del mondo.
Purtroppo molti paesi non consideravano questo fenomeno come una priorità e non disponevano di
strutture e meccanismi adeguati per assicurarne il ritrovamento. Ecco, quindi, che in seno alle
Nazioni Unite nacque la necessità di istituire una giornata che fungesse da potente magnete per
attirare e unire le forze dell’ordine, le organizzazioni non governative e tutte le realtà no profit che
tutelavano il mondo dell’infanzia e si battevano con tutte le forze per evitare rapimenti e scomparse.
Dal 1983 ad oggi non solo la situazione non è mutata, ma è addirittura più allarmante, se
consideriamo i dati forniti da Telefono Azzurro secondo il quale 8 milioni di bambini scompaiono
ogni anno, cioè 22.000 bambini al giorno.
Con il termine “scomparsa” si intendono tutte le
situazioni in cui si perdono le tracce di un bambino o di un adolescente. Si tratta di minori che
scompaiono per molteplici cause: sottrazione da parte di uno dei due genitori che può finire con
l’uccisone del bambino, rapimenti di bambini che hanno genitori di diverse origini, e allora molte
volte viene tirata in ballo la mancanza di accordi bilaterali fra l’Italia e gli altri Paesi, rapimenti di
malintenzionati o pedofili e soprattutto scomparsa di minori arrivati in Italia senza nessun Dio che
protettore e guida, senza nessun diritto che tutelatore e salvatore, con mezzi di fortuna, mescolati
con centinaia di migranti, minori dei quali poi si perdono le tracce una volta sbarcati e che finiscono
nei gironi infernali del lavoro minorile, della criminalità organizzata e dello sfruttamento sessuale.
Si tratta di un vero esercito degli invisibili. Di questi bambini e adolescenti, probabilmente, non si
saprà mai più nulla. A rincarare la dose di questa mistura velenosissima è il pensiero dei tanti
bambini per i quali non è stata fatta nessuna segnalazione.
Il 25 maggio, per tale ragione, deve essere la giornata dell’urlo disperato dei bambini di cui non si
sa più nulla. Ma lo sappiamo bene e lo sappiamo tutti che non può essere certamente il giorno dei
miracoli! Non basta parlarne solo una volta l’anno, il preoccupante fenomeno dei bambini
scomparsi richiede responsabilità e soluzioni reali. E’ opportuno che si formino sempre più, nei
Paesi in cui il fenomeno è presente, forme di cooperazione e di coordinamento tra le varie forze in
campo per permettere di agire fin da subito in modo repentino ed efficace. È opportuno non calare
mai l’attenzione e intensificare i protocolli di tutela dei minori di natura globale del Centro
Internazionale dei Bambini Scomparsi e Sfruttati (ICMEC).
Sul sito Global Missing Children’s Network è attivo un database dei bambini scomparsi in Italia.
Sono bambini e adolescenti di cui le famiglie hanno completamente perso le loro tracce, sono storie
d’infanzia mai dimenticate che hanno colpito il cuore del Paese.
Il CNDDU non ama i nomi collettivi perché ritiene che sia fondamentale dare valore all’ identità
della singola persona che va distinta, rispettata e protetta sempre, specie quando è lontana da
Giustizia, Diritto e Libertà. Per questo noi cerchiamo sempre di dare un nome e una voce agli
ultimi, ai dimenticati, a coloro che vivono senza la protezione del Diritto, a coloro che hanno
vissuto e sono morti per ideali di Giustizia e Libertà. E anche oggi con grande dolore, ma anche con
umana speranza, vogliamo scrivere i nomi dei nostri figli scomparsi, perché il Nostro Paese non
può dimenticarli, perché le famiglie non possono rassegnarsi.
Nessuna dimenticanza e nessuna rassegnazione per Denise Pipitone (scomparsa a Mazzara del
Vallo nel 2004), Angela Celentano (scomparsa su Monte Faito nel 1996), Mirella Gregori
(scomparsa a Roma nel 1983), Emanuela Orlandi (scomparsa a Roma nel 1983), Mariano Farina e
Salvatore Colletta (scomparsi a Palermo nel 1992), Sergio Isidori (scomparso a Macerata nel 1979),
Domenico Nicitura (scomparso a Roma nel 1993), Pasqualino Porfidia (scomparso a Caserta nel
1990), Alessia e Livia Shepp (scomparse in Italia nel 2011).
Il CNDDU invita i docenti della scuola italiana di ogni ordine e grado a celebrare questa tragedia
altamente umanitaria ricordando i bambini e gli adolescenti scomparsi a tutti i loro studenti per
sensibilizzare, partendo dai giovani e attraverso i giovani, tutta l’opinione pubblica e le istituzioni
affinché nessuno venga dimenticato e ci sia più impegno per ritrovarli.
L’iniziativa che proponiamo è la creazione di un Collage-Database dei bambini scomparsi per
permettere a tutta l’opinione pubblica di associare ogni volto di un bimbo al suo nome e alla sua
città di riferimento. E per permettere soprattutto di mutare l’immobile rassegnazione di molti in
speranza propositiva.
L’Hashatg della giornata è #RITROVIAMOLI.
Prof.ssa Rosa Manco
CNDDU
Il caso Bibbiano: scomparso dai notiziari.
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