La recente liberazione della cooperante italiana Silvia Romano ha riportato alla ribalta della cronaca il gruppo terrorista Al Shabaab, che da anni imperversa nel tormentato scenario della Somalia. Oggi vi presentiamo un ampio dossier curato dal nostro analista Gaetano Magno in cui la storia e gli obiettivi di Al Shabaab sono spiegati in maniera esaustiva.
Di Gaetano Magno
In questo report saranno approfondite alcune vicende inerenti alla formazione terroristica somala Al Shabaab secondo due principali matrici.
In questo report saranno approfondite alcune vicende inerenti alla formazione terroristica somala Al Shabaab secondo due principali matrici.
In primo luogo analizzerò le sue strategie adattive, che le hanno consentito di resistere, sopravvivere ed adattarsi, come una contemporanea Idra di Lerna, ai vari approcci ed interventi con cui le fragili istituzioni somale e la comunità internazionale hanno tentato di sconfiggerla.
In secondo luogo prenderò in esame le linee di faglia interne al gruppo, mettendo in evidenza quanto le differenti provenienze claniche dei suoi membri, la più qualificata esperienza militare di taluni suoi militanti rispetto ad altri e la loro scelta di collocarsi in differenti campi della galassia jihadista mondiale, rendano Al Shabaab molto eterogeneo e frammentato nella sua composizione, a dispetto della rappresentazione monolitica e compatta data dai media.
In alcuni punti dell’elaborato cercherò di evidenziare quanto il gruppo terroristico somalo sia stato un vero e proprio precursore dell’Isis, anticipandone e forse ispirandone, con le proprie azioni, alcuni ambiti del suo modus operandi.
Un ultimo aspetto che sarà oggetto della mia analisi è il pericolo che questa formazione terroristica rappresenta per l’Europa e la comunità internazionale, vista la presenza di una nutrita comunità somala, non impermeabile a forme di radicalizzazione islamica, in molti paesi europei, del nord America e dell’Oceania.
Il gruppo terroristico somalo, nonostante questi indici di pericolosità e pur vantando il triste primato di essere la più letale compagine terrorista dell’intero continente africano, risulta poco attenzionato ed investigato dai media internazionali che, inerentemente al continente africano, sembrano prestare più attenzione ed interesse alla formazione terroristica nigeriana Boko Haram.
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