Microsoft: un brevetto per il mining corporeo di criptovalute

apr 23, 2020 0 comments

Di Marco Cavicchioli 

A fine marzo è stato pubblicato un estratto di un brevetto di Microsoft che si riferisce ad un sistema per minare criptovalute grazie alle attività corporee. 
Il brevetto, registrato con il codice WO 2020060606, è stato richiesto dalla Microsoft Technology Licensing LLC (MTL) di Redmond, ovvero la società del gruppo Microsoft che possiede la stragrande maggioranza dei brevetti precedentemente di proprietà di Microsoft Corporation e si riferisce ad un “sistema di criptovaluta che utilizza dati di attività del corpo”. 
La descrizione sintetica del brevetto descrive un sistema grazie al quale le attività del corpo umano possono essere utilizzate per processi di mining di criptovalute. 
Il sistema prevede un server che fornisce ai dispositivi degli utenti delle attività da svolgere, e dei sensori all’interno dei dispositivi che rilevano l’attività corporea dell’utente per verificare se i dati rilevati soddisfano le condizioni richieste. 
In questo modo se l’utente esegue le attività richieste dal server può ricevere in cambio criptovalute. 
Qualcosa di simile avviene già oggi ad esempio con app installate sugli smartphone che rilevano le attività motorie assegnando token ad esempio a chi cammina o corre, ma il brevetto di Microsoft va oltre, arrivando ad immaginare specifici dispositivi in grado di rilevare molti più dati provenienti dalle attività corporee. 
Nella descrizione del brevetto, ad esempio, si legge che questi dispositivi potrebbero mappare attività del corpo umano come onde cerebrali, o calore corporeo emesso dall’utente quando questo esegue attività fisica, da utilizzare come prova di lavoro per verificare che l’utente abbia svolto determinati compiti, come ad esempio la visualizzazione di annunci pubblicitari o l’utilizzo di determinati servizi Internet ed essere utilizzata nel processo di mining. 
In questo modo si potrebbe ridurre l’energia computazionale per il processo di estrazione, rendendolo anche più rapido.
A dire il vero per ora si tratta solo di un brevetto, che potrebbe anche non essere mai utilizzato in concreto per prodotti da mettere sul mercato, ma la cosa interessante è che un colosso tecnologico come Microsoft si sia interessato a tal punto a questa tecnologia da aver addirittura registrato un brevetto per poterla sfruttare. 
La richiesta di Microsoft cita anche esplicitamente le criptovalute decentralizzate, ed in particolare Bitcoin, dicendo che sono valute virtuali non legati a valute fiat, in genere progettate per consentire transazioni istantanee e trasferimento di proprietà senza confini e senza un punto centrale di controllo. 
Tuttavia, queste possono anche essere implementate all’interno di sistemi centralizzati, come per l’appunto quelli immaginati nella richiesta di brevetto.

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