Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della disciplina dei Diritti Umani intende sollecitare tutto
il mondo della scuola sulla tematica del diritto alla salute, in occasione dellaGiornata mondiale della salute del 7 aprile 2020.
Istituita nel 1950 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’Agenzia dell’ONU specializzata
nella difesa e tutela della salute, per commemorarne la fondazione nel 1948 è tesa alla
sensibilizzazione tutti i popoli sull’importanza del diritto alla salute.
La salute è un diritto fondamentale dell’uomo che si caratterizza per l’universalità, l’uguaglianza e
l’equità del suo riconoscimento ai sensi dell’art. 25 della Dichiarazione Universale dei Diritti
Umani, dell’art. 32 della Costituzione e della legge 833 del 1978. È una risorsa per l’intera
comunità, garantita attraverso la promozione, il mantenimento e il recupero della salute fisica e
psichica di tutta la popolazione, senza distinzione per condizioni individuali, sociali ed economiche.
Nell’attuale emergenza, il Servizio Sanitario Nazionale si trova costretto a far fronte ad un
incessante bisogno di assistenza sanitaria da parte dei pazienti affetti dal covid-19. Eppure, se per
un verso le condizioni restrittive in cui viviamo tutelano dal contagio, dall’altro rappresentano un
rischio concreto per la salute psichica delle famiglie e, in particolar modo, dei bambini e degli
adolescenti.
In questo difficile panorama, il ruolo dei docenti impegnati come volontari nella DAD funge da
garante dell’equilibrio psicofisico degli alunni. La vicinanza dei docenti assicura la continuità della
principale routine degli alunni: l’impegno scolastico. Il rapporto che si instaura tra docenti ed
alunni, inoltre, va oltre la didattica: esso è frutto di un legame emotivo e formativo che lascerà il
segno in ognuno, contribuendo alla salvaguardia della serenità psicologica dei giovani.
Nella ricorrenza del bicentenario della nascita di Florence Nightingale, fondatrice
dell’infermieristica moderna, l’OMS ha dichiarato il 2020 “anno internazionale dell’infermiere e
dell’ostetrica”, chiedendoci di far luce sul loro ruolo vitale svolto per l’assistenza sanitaria in tutto il
mondo.
Entrambi ci assistono nei momenti di massima fragilità: gli infermieri rappresentano il primo e più
diretto contatto del paziente, le ostetriche un caposaldo che accompagna ogni mamma in uno dei
momenti più difficili ed emozionanti della vita.
Il loro lavoro è sempre stato “prezioso”, come definito da Papa Francesco, e lo è tantopiù in questo
momento di emergenza in cui il loro contributo è vitale per la sopravvivenza di tantissimi ammalati.
Non meno valore, però, ha la vita degli infermieri impegnati in prima linea nella lotta al virus.
Secondo i dati divulgati dalla Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche
lo scorso 2 aprile, sono 23 i decessi registrati fra gli infermieri positivi a Covid-19, tra cui due
suicidi. Al giorno d’oggi è inaccettabile che lavoratori così esposti in una battaglia essenziale e
comune vengano privati delle più avanzate dotazioni di sicurezza; retribuiti secondo tabelle
inadeguate all’effettivo valore del loro servizio; sovracaricati, fino allo sfinimento ed alla morte, a
causa della irrisolta carenza di organico.
Questa emergenza illumina le coscienze su quali siano le figure professionali essenziali attraverso
cui lo Stato agisce per il bene dei suoi cittadini. Tra questi vi è tutto il personale medico e
paramedico; le forse di pubblica sicurezza e gli insegnanti di ruolo e precari che, come gli altri,
senza ricevere alcun riconoscimento eccezionale portano avanti una missione eccezionale.
Cogliamo l’occasione per segnalare la pericolosità dei messaggi contraddittori lanciati in questi
giorni dai media circa la correttezza delle misure di protezione. Veicolare messaggi contraddittori a
cittadini che si trovano totalmente inermi, costretti alla compressione di alcuni dei loro diritti
fondamentali, genera un pericoloso stato di confusione e rischia di alimentare disordini
comportamentali. In questo momento i docenti sono gli unici intermediari tra lo Stato e i cittadini che, quotidianamente, entrano nelle case delle famiglie italiane e ne percepiscono le paure, le
perplessità e i disagi attraverso i più giovani. In questo ruolo esclusivo, i docenti hanno bisogno di
avere ragioni univoche da veicolare ai propri studenti allorquando questi rivolgono domande e
chiarimenti circa la situazione attuale, specie durante le lezioni di diritto.
Chiediamo, quindi, a tutte le forze politiche e istituzionali impegnate nell’emergenza di agire in
sinergia, risolvendo ogni contrasto con il supporto di fondate evidenze scientifiche e, solo
successivamente, di inviare messaggi coerenti alla popolazione.
In occasione della giornata, il CNDDU propone ai docenti di infondere nei giovani fiducia e
apprezzamento per il lavoro di infermieri ed ostetriche presentando la loro professione attraverso il
suggerimento di film, libri, documentari, approfondimenti della stampa o semplicemente
raccontando esperienze vissute: non solo al fine di diffondere la consapevolezza del loro ruolo
nell’assistenza sanitaria, ma anche per ispirare coloro che si sentano portati ad intraprendere queste
professioni.
Utilizzando le dotazioni digitali, gli alunni possono creare dei file multimediali (lettere, video,
presentazioni, ecc.) per esprimere la loro gratitudine e riconoscenza per il lavoro di infermieri ed
ostetriche e indirizzarli alle strutture sanitarie delle proprie città.
Il CNDDU mette a disposizione uno spazio sul proprio sito per ospitare tutte le produzioni
multimediali che invita le scuole a pubblicare con l’hashtag #iosupportoinfermierieostetriche.
Prof.ssa Veronica Radici
CNDDU
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