Il coronavirus travolge anche le esercitazioni Nato

mar 13, 2020 0 comments

Di Paolo Mauri

L’infezione da coronavirus Covid-19 si sta diffondendo a macchia d’olio tanto che l’Oms, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, è arrivata a dichiarare lo stato di pandemia. Diffusione che sembra, per il momento, non contenibile stante il numero di contagiati costantemente in rialzo in tutti i Paesi europei, ed è soprattutto per questo motivi che i comandi della Nato e americani hanno preso la decisione di cancellare o rimodulare le esercitazioni che erano previste in questo difficile periodo.

Cold Response 2020 cancellata

Con l’attenzione del web catalizzata dalle teorie complottiste, che abbiamo già avuto modo di smentire, sull’esercitazione Defender Europe 2020, è passata quasi sottotraccia la decisione di interrompere Cold Response 2020, una serie di manovre anfibie e navali che si stavano tenendo nel nord della Norvegia in questo periodo.
L’esercitazione cominciata il 2 marzo e che prevedeva la partecipazione di 16mila uomini provenienti da 10 Paesi tra cui 7500 americani, avrebbe dovuto mettere alla prova per sedici giorni le tattiche di difesa nei riguardi di un assalto anfibio in condizioni artiche, fattore essenziale per la difesa del fronte nord della Nato.
Nella giornata di ieri, però, le autorità norvegesi di concerto con quelle dei Paesi dell’Alleanza Atlantica partecipanti, hanno deciso di annullare le manovre e di terminarle anticipatamente “come misura precauzionale in risposta all’esplosione attualmente in atto di Covid-19 e per proteggere la salute e la sicurezza di tutti i partecipanti e della popolazione locale” come si può leggere nel comunicato ufficiale del United States European Command (Eucom).

Defender Europe 2020 rimodulata

L’esercitazione che ha scatenato i complottisti di ogni ordine e grado, Defender Europe 2020, è stata invece rimodulata nel numero complessivo dei partecipanti. Defender Europe, come abbiamo già avuto modo di spiegare in un precedente approfondimento, era previsto che fosse la più grande esercitazione in Europa in 25 anni e la terza dai tempi della Guerra Fredda: nei piani originari avrebbe dovuto vedere la partecipazione di 37mila unità provenienti da 18 Paesi (tra cui la Finlandia e la Georgia) ed in particolare 20mila soldati americani.
Ora, sempre alla luce dell’epidemia del nuovo coronavirus, il comando americano in Europa ha fatto sapere che “dopo un’attenta riflessione sulle attività dell’esercitazione Defender Europe 2020 e alla luce dello scoppio in atto del coronavirus, modificheremo l’esercitazione riducendo il numero di partecipanti degli Stati Uniti”.
Una rimoludazione del contingente americano che molto probabilmente sarà seguita anche dagli altri partecipanti ma che comunque non interromperà, almeno per il momento, il prosieguo delle manovre, considerate molto importanti come fattore di deterrenza.
Per quanto riguarda l’Italia il ministro della Difesa Guerini ha fatto sapere che il nostro Paese non parteciperà alle manovre che si terranno dal 27 aprile al 22 maggio affermando, come riportato da Agenzia Nova, che “gli uomini e le donne della Difesa sono in campo senza sosta per fronteggiare, in questo delicato momento, l’emergenza sanitaria e per garantire l’attuazione delle importanti delibere decise del governo. Per questo ho valutato, congiuntamente con lo Stato maggiore della Difesa e informando il Comando Nato, di non confermare il nostro contributo all’esercitazione Defender 2020” il ministro ha proseguito dicendo che “pur sostenendo il valore strategico dell’esercitazione, ho ritenuto opportuno mantenere massimo l’apporto delle Forze armate in questa situazione”.
In particolare, la partecipazione italiana prevedeva l’impiego di un gruppo operativo della Brigata Folgore in Lettonia e un gruppo operativo della Brigata Garibaldi in Germania.

Dynamica Manta 2020 è terminata senza problemi

Dopo aver sentito direttamente la Marina Militare possiamo dire che l’esercitazione navale Dynamic Manta 2020, ospitata dall’Italia e a cui hanno partecipato unità navali e aeree provenienti da Canada, Francia, Grecia, Spagna, Stati Uniti ,Turchia, Germania e Regno Unito si è conclusa lo scorso 6 marzo senza alcun tipo di problema concernente la salute pubblica.
L’esercitazione, cominciata lunedì 24 febbraio e svolta nel Mar Ionio partendo dal porto di Catania, è una delle manovre navali annuali di maggior rilievo della Nato volta a garantire l’interoperabilità costante tra forze aeree, di superficie e subacquee nella lotta anti-sommergibile.

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