Di Salvatore Santoru
In queste ultime ore si sta parlando abbastanza della possibile utilità di un farmaco giapponese, Avigan, nell'ambito della lotta mondiale contro il Coronavirus.
A tal riguardo vi sono pareri contrastanti e in Italia l'argomento è diventato virale a seguito di un video realizzato da un giovane che si trova in Giappone, l'imprenditore e farmacista romano Cristiano Aresu(1).
Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha deciso di avviare la sperimentazione del medicinale e, inoltre, tra i pareri critici si è anche avuto quello del noto virologo Roberto Burioni(2).
In linea di massima, c'è chi sostiene che tale farmaco sarebbe una sorta di medicinale 'miracoloso' e invece chi parla dell'ennesima bufala.
Stando alle notizie e ai dati che si hanno ora, invece, si potrebbe anche sostenere che l'utilizzo dell'Avigan non sarebbe né una 'panacea' ma allo stesso tempo nemmeno una bufala vera e propria.
Difatti, è stato riportato su diversi media internazionali che il farmaco sta venendo studiato ed è stato recentemente sperimentato in Cina e, inoltre, da febbraio 2020 viene utilizzato in Giappone.
Oltre a ciò, la sua possibile efficacia sarebbe stata sostenuta anche da un funzionario del ministero cinese della Scienze e della Tecnologia cinese, Zhang Xinmin, ma ridimensionata da una fonte anonima del ministero della Sanità giapponese.
A quanto risulterebbe, stando alla stessa fonte giapponese, l'Avigan potrebbe essere efficace nel trattamento di alcuni casi di Covid-19 moderati mentre non lo sarebbe in quelli gravi.
Se le cose stessero così, si potrebbe sostenere che l'Avigan non è propriamente un "farmaco miracoloso" e che, allo stesso tempo, i suoi possibili benefici non sarebbero una "bufala" ma risulterebbero comunque limitati.
PER APPROFONDIRE:
NOTE:
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