Di Salvatore Santoru
L’attuale conflitto libico si inserisce in un contesto geopolitico che vede contrapposti gli interessi di alcune grandi potenze internazionali e, allo stesso tempo, di diverse potenze regionali particolarmente attive nello scacchiere nordafricano e medio-orientale.
Tra di esse bisogna indubbiamente menzionare la Turchia guidata dall’AKP di Erdogan, artefice di una politica estera imperniata su una strategia di chiara matrice ‘neo-ottomana’(1). Tale strategia ‘neo-imperiale’ risulta essere decisamente esplicita nell’ambito della guerra civile siriana e nella stessa crisi libica, scenari che vedono il governo turco impegnarsi anche nel sostegno e nel finanziamento di formazioni legate all’islamismo di tendenza sunnita(2).
Oltre la Turchia, altri attori geopolitici particolarmente influenti nello scenario libico risultano essere alcune delle principali monarchie del Golfo come l’Arabia Saudita, gli Emirati e il Qatar guidato dall’emiro Tamir bin Hamad Al Thani. Proprio lo stesso Qatar risulta essere, al pari della Turchia, un importante alleato del Governo di accordo nazionale di Fayez al-Serraj.
Tra di esse bisogna indubbiamente menzionare la Turchia guidata dall’AKP di Erdogan, artefice di una politica estera imperniata su una strategia di chiara matrice ‘neo-ottomana’(1). Tale strategia ‘neo-imperiale’ risulta essere decisamente esplicita nell’ambito della guerra civile siriana e nella stessa crisi libica, scenari che vedono il governo turco impegnarsi anche nel sostegno e nel finanziamento di formazioni legate all’islamismo di tendenza sunnita(2).
Oltre la Turchia, altri attori geopolitici particolarmente influenti nello scenario libico risultano essere alcune delle principali monarchie del Golfo come l’Arabia Saudita, gli Emirati e il Qatar guidato dall’emiro Tamir bin Hamad Al Thani. Proprio lo stesso Qatar risulta essere, al pari della Turchia, un importante alleato del Governo di accordo nazionale di Fayez al-Serraj.
Il ‘ruolo mediatore’ del Qatar e lo scontro tra Haftar e Erdogan
Nelle ultime settimane la già precaria situazione libica è tornata a farsi incandescente e, stando ad alcuni opinionisti, si è avuto il rischio di una nuova guerra. Particolarmente influenti nel riacutizzarsi della crisi sono state la ‘radicalizzazione’ politica e comunicativa del generale Haftar e, al contempo, il decisionismo interventista di Ankara(3).
A tal riguardo, bisogna segnalare la proclamazione della jihad anti-turca lanciata dallo stesso generale(4), proclamazione che è stata seguita da un discorso altrettanto minaccioso di Erdogan. Più specificatamente, nell’ambito dello stesso discorso, il presidente turco ha voluto ricordare che la nazione nordafricana è di strategica importanza per la nazione euroasiatica e d’altronde “è stata una parte importante dell’impero Ottomano”(5).
Tuttavia, c’è da dire che negli ultimi giorni si è avuta una relativa ‘distensione’ diplomatica e militare nonostante le ‘reticenze’ di Haftar. Nell’ambito di tale “distensione” un ruolo di primaria importanza è stato svolto, insieme ad altre potenze mondiali e regionali, dalla Russia con la collaborazione dello stesso Qatar.
Entrando nei particolari, l’emiro al-Thani si è dimostrato favorevole nei riguardi della mediazione russo-turca e durante una telefonata con Vladimir Putin ha espresso il suo sostegno alla necessità di porre fine alle ostilità presenti nella nazione del Nordafrica(6).In tal modo, il Qatar ha ribadito il suo approccio ‘moderato’ nell’ambito del sostegno dato alle forze di al-Serraj, mentre il governo turco oscilla tra pulsioni “belliciste” e approcci più cauti e distensivi.
A tal riguardo, bisogna segnalare la proclamazione della jihad anti-turca lanciata dallo stesso generale(4), proclamazione che è stata seguita da un discorso altrettanto minaccioso di Erdogan. Più specificatamente, nell’ambito dello stesso discorso, il presidente turco ha voluto ricordare che la nazione nordafricana è di strategica importanza per la nazione euroasiatica e d’altronde “è stata una parte importante dell’impero Ottomano”(5).
Tuttavia, c’è da dire che negli ultimi giorni si è avuta una relativa ‘distensione’ diplomatica e militare nonostante le ‘reticenze’ di Haftar. Nell’ambito di tale “distensione” un ruolo di primaria importanza è stato svolto, insieme ad altre potenze mondiali e regionali, dalla Russia con la collaborazione dello stesso Qatar.
Entrando nei particolari, l’emiro al-Thani si è dimostrato favorevole nei riguardi della mediazione russo-turca e durante una telefonata con Vladimir Putin ha espresso il suo sostegno alla necessità di porre fine alle ostilità presenti nella nazione del Nordafrica(6).In tal modo, il Qatar ha ribadito il suo approccio ‘moderato’ nell’ambito del sostegno dato alle forze di al-Serraj, mentre il governo turco oscilla tra pulsioni “belliciste” e approcci più cauti e distensivi.
La relativa ‘distensione’ tra l’Arabia Saudita e l’emirato
Il conflitto libico risulta essere fondamentale nella ‘guerra fredda’ che interessa l’emirato guidato da Tamid al-Thani e la principale potenza del Golfo, ovvero sia l’Arabia Saudita.
La rottura tra i due paesi arabi risale al 2017 e, come ricordato da Ferdinando Calda sul sito dell’ISPI(7), in quello stesso anno venne imposto a Doha un embargo da parte dell’Arabia e di alcuni suoi importanti alleati locali come gli Emirati, il Bahrein e l’Egitto.
La rottura tra i due paesi arabi risale al 2017 e, come ricordato da Ferdinando Calda sul sito dell’ISPI(7), in quello stesso anno venne imposto a Doha un embargo da parte dell’Arabia e di alcuni suoi importanti alleati locali come gli Emirati, il Bahrein e l’Egitto.
Importanti segnali di distensione, argomenta Calda, sono stati segnalati alla viglia del meeting annuale del Consiglio di Cooperazione del Golfo, tenutosi nel dicembre del 2019 senza la partecipazione di Tamim Al Thani. Al posto dell’emiro era presente il primo ministro qatriota, Abdullah bin Nasser bin Khalifa al-Thani, e ciò fa capire che la tensione tra le due potenze rimane comunque decisamente alta.
Comunque sia, pur tra ovvie difficoltà, il processo di riavvicinamento tra le due monarchie arabe sembra essere sempre più vicino e ciò potrebbe portare a notevoli cambiamenti nello scacchiere mediorientale e nordafricano.
Questi mutamenti, riporta Mauro Indelicato su Inside Over(8), potrebbero interessare anche le relazioni tra il Qatar e la Fratellanza Musulmana.
Questi mutamenti, riporta Mauro Indelicato su Inside Over(8), potrebbero interessare anche le relazioni tra il Qatar e la Fratellanza Musulmana.
I Fratelli Musulmani, l’asse turco-qatariota e la polveriera libica
Nel già citato articolo di Inside Over, Indelicato riporta che l’avvicinamento tra sauditi e Qatar potrebbe portare all’abbandono, da parte di Doha, degli stessi Fratelli Musulmani.
In tal modo, i vertici della storica organizzazione islamista di origine egiziana, notoriamente sostenuti dall’emirato(9), potrebbero rafforzare i già ottimi rapporti con la Turchia e contribuire a rendere Ankara come il ‘centro geopolitico’ fondamentale dell’Islam politico mondiale.
Ciò porterebbe all’inasprirsi del “conflitto sotterraneo” che si sta svolgendo all’interno del mondo islamista di matrice sunnita, ‘conflitto’ che ha come principali attori i settori filo-turchi della Fratellanza e le principali monarchie del Golfo e che vede il Qatar in veste di relativo ‘paciere’.
Tuttavia, bisogna ricordare che proprio la Fratellanza ospita diverse correnti al suo interno e risulta divisa tra fazioni più moderate per così dire “unioniste” e frange minoritarie che strizzano l’occhio al radicalismo di matrice salafita.
Questo aspetto risulta di fondamentale importanza nel contesto libico, dove la Fratellanza gioca un ruolo tutt’altro che secondario e risulta legata all’asse turco-qatariota. D’altronde, la stessa rilevanza locale dell’organizzazione islamista internazionale è ritenuta sempre più strategica e, d’altro canto, sia gli Stati Uniti che l’Egitto ritengono prioritaria la lotta al radicamento in Libia del movimento fondato da Hasan al-Banna(10).
Comunque sia, c’è da dire che il graduale processo di riavvicinamento tra Qatar e Arabia Saudita e, al contempo, un eventuale mutamento delle relazioni dell’emirato con Turchia e Fratelli Musulmani potrebbe portare a delle ripercussioni anche in Libia.
Tuttavia, bisogna ricordare che proprio la Fratellanza ospita diverse correnti al suo interno e risulta divisa tra fazioni più moderate per così dire “unioniste” e frange minoritarie che strizzano l’occhio al radicalismo di matrice salafita.
Questo aspetto risulta di fondamentale importanza nel contesto libico, dove la Fratellanza gioca un ruolo tutt’altro che secondario e risulta legata all’asse turco-qatariota. D’altronde, la stessa rilevanza locale dell’organizzazione islamista internazionale è ritenuta sempre più strategica e, d’altro canto, sia gli Stati Uniti che l’Egitto ritengono prioritaria la lotta al radicamento in Libia del movimento fondato da Hasan al-Banna(10).
Comunque sia, c’è da dire che il graduale processo di riavvicinamento tra Qatar e Arabia Saudita e, al contempo, un eventuale mutamento delle relazioni dell’emirato con Turchia e Fratelli Musulmani potrebbe portare a delle ripercussioni anche in Libia.
NOTE:
(1) https://aawsat.com/english/home/article/2085451/salman-al-dossary/libya-turkey%E2%80%99s-neighbor
(2) http://www.ilgiornale.it/news/mondo/libia-tripoli-presenti-anche-miliziani-islamisti-siriani-1811630.html
(3) https://www.agi.it/estero/erdogan_di_maio_libia-6749191/news/2019-12-17/
(4) https://ilmanifesto.it/haftar-chiama-alla-guerra-santa-contro-la-turchia/
(5) http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2020/01/14/erdogan-haftar-compie-pulizia-etnica_3aa27b16-d6d4-4eee-aa76-ceb0d2c5eca2.html
(6) https://www.agenzianova.com/a/0/2763068/2020-01-11/libia-cremlino-putin-discute-situazione-attuale-nel-paese-con-emiro-del-qatar-al-thani-2
(7) https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/larabia-saudita-apre-al-dialogo-con-il-qatar-24644
(8) https://it.insideover.com/politica/il-qatar-abbandona-i-fratelli-musulmani.html
(9) http://english.alarabiya.net/en/features/2019/08/07/Qatar-s-history-using-banks-to-aid-Brotherhood-terror-groups-in-other-countries.html
(10) https://www.ilmessaggero.it/mondo/libia_guerra_trump_america_haftar_ultime_notizie_oggi_16_gennaio_2020-4985870.html
(1) https://aawsat.com/english/home/article/2085451/salman-al-dossary/libya-turkey%E2%80%99s-neighbor
(2) http://www.ilgiornale.it/news/mondo/libia-tripoli-presenti-anche-miliziani-islamisti-siriani-1811630.html
(3) https://www.agi.it/estero/erdogan_di_maio_libia-6749191/news/2019-12-17/
(4) https://ilmanifesto.it/haftar-chiama-alla-guerra-santa-contro-la-turchia/
(5) http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2020/01/14/erdogan-haftar-compie-pulizia-etnica_3aa27b16-d6d4-4eee-aa76-ceb0d2c5eca2.html
(6) https://www.agenzianova.com/a/0/2763068/2020-01-11/libia-cremlino-putin-discute-situazione-attuale-nel-paese-con-emiro-del-qatar-al-thani-2
(7) https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/larabia-saudita-apre-al-dialogo-con-il-qatar-24644
(8) https://it.insideover.com/politica/il-qatar-abbandona-i-fratelli-musulmani.html
(9) http://english.alarabiya.net/en/features/2019/08/07/Qatar-s-history-using-banks-to-aid-Brotherhood-terror-groups-in-other-countries.html
(10) https://www.ilmessaggero.it/mondo/libia_guerra_trump_america_haftar_ultime_notizie_oggi_16_gennaio_2020-4985870.html
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
ARTICOLO PUBBLICATO ANCHE SU OSSERVATORIO GLOBALIZZAZIONE.
Commenti
Posta un commento
Partecipa alla discussione