Di Gabriele Laganà
L’essere al centro di polemiche ha fatto decisamente bene a ''Tolo Tolo''. Il film di Checco Zalone ha incassato, nel primo giorno di programmazione, ben 8.668.926 euro con quasi 1,2 milioni di spettatori.
Una media di 7.164 persone in 1.210 schermi. Un indiscutibile trionfo, soprattutto se si tiene conto che il secondo film più visto è stato Jumanji con soli 681mila euro di incassi, meno di un decimo di Tolo Tolo.
Il precedente successo di Zalone è stato ''Quo vado?'' che aveva fatto registrare un incasso di 7.360.192 euro. Ottimi numeri superati dall’ultima fatica dell’attore barese. Il film è un testo di strettissima attualità dato che esplora il rapporto fra un italiano e un cittadino straniero. Ma il tutto è fatto con grande ironia. Zalone, del resto, agisce fuori dagli schemi e ama prendersi in gioco del politicamente corretto e dei luoghi comuni senza, però, offendere nessuno.
Nelle settimane scorse il comico aveva detto di non aver creato ad hoc un film contro gli immigrati, spiegando chiaramente che nel suo film c'è satira e ironia. "Se riproponessi certe imitazioni di dieci anni fa, tipo quella di Giuliano dei Negramaro, mi arresterebbero". Questa la realtà sottolineata da Checco Zalone: "Oggi non potrei scherzare come facevo su Tiziano Ferro o sugli omosessuali".
Eppure la sinistra e i benpensanti hanno continuato a definirlo razzista. Perché tutto quello che non rientra perfettamente nelle ''linee guida'' del politicamente corretto è da considerarsi sostanzialmente fascista, razzista e xenofobo.
Le polemiche sono divampate soprattutto sulla base del trailer e di ''Immigrato'', la colonna sonora che accompagna molte riprese. Il comico bare, però, ha risposto duramente: "Purtroppo non si può dire più nulla. L'unica cosa atroce qui è la psicosi del politicamente corretto. C'è sempre qualche comunità, o qualche gruppo di interesse, che si offende". Zalone ha anche replicato a coloro che lo hanno accusato di essere intollerante verso i migranti: "Escludo che qualcuno possa essere così stupido da pensarlo davvero". Non poteva mancare una battuta tipica del suo stile: "Non sono razzista neanche verso i salenti, che sono i veri terroni. Ne approfitto per chiedere scusa ai foggiani. Chiedo scusa pure ai calabresi: nel nuovo film c'è una battuta terribile su Vibo Valentia". L’attore aveva anche affermato di non aspettarsi di essere sulle prime pagine dei giornali e oggetto di dibattito nei talk show. “È un film poetico, c'è dentro una grande realtà. Secondo me Salvini è l'espressione della gente e la gente si sentirà chiamata in causa".
Ma cosa significa il titolo Tolo Tolo? La parola è una versione storpiata della frase "solo solo" pronunciata sul set in Africa. Come ha svelato lo stesso Checco Zalone, il titolo è nato per puro caso in seguito a un divertente episodio avvenuto durante le riprese. Il comico pugliese stava dando agli attori le indicazioni per una scena che richiedeva l'attraversamento a nuoto del fiume Sabaki, precisando che ognuno di loro doveva nuotare "solo solo". Il giovane Nassor Said Birya, interprete di Doudou, ha ripetuto la frase ma non parlando bene italiano ha gridato "tolo tolo". Una espressione che resterà scolpita nella storia del cinema italiano.
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