Il leader della Lega ed ex ministro dell’Interno Matteo Salvini ha detto giovedì di aver «scoperto che la Nutella usa nocciole turche» e che quindi ha cambiato abitudini e non la mangia più perché preferisce «aiutare le aziende che usano prodotti italiani». Ferrero, l’azienda che produce Nutella, non ha risposto perché rispondere ai politici non fa parte della sua politica, ma la risposta a Salvini sta nei numeri e nella logica: Ferrero usa – anche per altri suoi prodotti, per esempio i Ferrero Rocher – molte ma molte più nocciole di tutte quelle prodotte in Italia. E se anche Ferrero decidesse di usare tutte le nocciole italiane, sarebbe un problema: avrebbe un effetto sui prezzi e metterebbe in difficoltà tutte le altre aziende italiane che usano le nocciole.
I dati della FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, dicono che nel 2017 in Italia sono state prodotte 131mila tonnellate di nocciole (compreso il guscio), un po’ meno di un decimo della produzione mondiale totale. Nel 2017, invece, solo in Turchia sono state prodotte più di 600mila tonnellate di nocciole: più della metà di tutte le nocciole prodotte al mondo. L’Italia, quindi, è un grande produttore di nocciole, il secondo al mondo, ma con gran distacco dal primo, la Turchia.
Ferrero non dichiara con precisione quanta Nutella produce in un anno. Sul suo sito dice però che in un anno produce Nutella per un peso complessivo simile a quello dell’Empire State Building, che pesa 365mila tonnellate, e la Nutella è effettivamente un prodotto di straordinario successo e diffusione globale. In un documento del 2012 l’OCSE, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, scrisse che Nutella produceva 250mila tonnellate annue. Non c’è un dato ufficiale e non c’è modo di sapere quanto recente e accurato sia quello che fa il paragone con l’Empire State Building, ma – per semplicità e perché si può immaginare che negli anni la produzione sia cresciuta, basti pensare al successo dei Nutella Biscuits – si può azzardare che la produzione annuale mondiale di Nutella sia oggi tendente alle 500mila tonnellate.
Sappiamo inoltre che Nutella è composta di nocciole al 13 per cento. Tenendo conto di eventuali scarti di produzione, si può ipotizzare che solo per fare la Nutella Ferrero usi almeno 75mila tonnellate di nocciole ogni anno, più della metà dell’intera produzione nazionale. Ma è probabile che siano anche molti di più. Poi bisogna considerare gli altri prodotti di Ferrero, molti dei quali usano nocciole. Nel 2016 il presidente di Ferrero, Francesco Paolo Fulci, disse ad ANSA che Ferrero era «un gruppo alimentare con 22 fabbriche nel mondo, dal Canada alla Cina, che da solo acquista un terzo, il 32 per cento, della produzione mondiale di nocciole».
Ricapitoliamo. Ogni anno in Italia si produce un decimo delle nocciole prodotte al mondo. Ferrero usa per i suoi prodotti un terzo delle nocciole prodotte al mondo. È quindi semplicemente impossibile che Ferrero usi solo nocciole italiane. Per di più, dato che la Turchia produce più della metà delle nocciole mondiali, per Ferrero sarebbe quasi impossibile scegliere di non usare nocciole turche. Ed è illogico pensare che ci sia un motivo per cui Ferrero dovrebbe usare nocciole italiane per la Nutella e non usarle per altri prodotti. Le nocciole, anche le nocciole italiane, servono ad altre aziende, per altri prodotti e per altri alimenti. Sarebbe di certo un problema – economico ma anche di concorrenza – se Ferrero non lasciasse in Italia nemmeno una nocciola per gli altri.
Dato che Ferrero produce e vende Nutella in tutto il mondo, inoltre, è naturale che, nonostante mantenga una forte produzione in Italia, produca Nutella anche all’estero, usando nocciole estere. Ferrero è molto chiara su questo, e sul suo sito dice: «Acquistiamo le nostre nocciole principalmente in Turchia e in Italia». Tra l’altro, come ricorda il Sole 24 Ore, nel 2004 Ferrero comprò Oltan, una «storica azienda produttrice di nocciole in Turchia», «per rafforzare la filiera e avere il controllo diretto su qualità e selezione».
Il Sole 24 Ore spiega anche che «se un gigante del settore alimentare come la Ferrero di Alba acquistasse l’intera produzione made in Italy di nocciole o di qualsiasi altra materia prima provocherebbe la reazione dell’Antitrust perché si tratterebbe di una pratica industriale e commerciale non sostenibile» e che, anche senza eventuali reazioni dell’Antitrust, comprando tutte le nocciole d’Italia Ferrero «metterebbe in difficoltà la filiera del cioccolato e gli altri produttori che avrebbero serie difficoltà a recuperare materia prima coltivata in Italia».
Infine, per supportare e incentivare la produzione italiana di nocciole, da più di un anno Ferrero ha lanciato il Progetto Nocciola Italia, per «sviluppare il settore corilicolo, favorire un percorso di filiera integrata e creare redditività per il comparto agricolo».
Tra l’altro, Salvini deve averlo scoperto di recente che la Nutella è fatta con le nocciole turche, perché soltanto una settimana fa aveva messo su Tik Tok questo breve video:
FOTO: https://www.fanpage.it
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