Di Antonella Beccaria
Per lungo tempo sembrò poco più di un parto di fantasia. Eppure oggi si può dire non solo che è esistito davvero, ma che i suoi uomini hanno avuto ruoli in alcune vicende di primo piano nella storia della prima Repubblica. Si parla del libro di Aldo GiannuliIl noto servizio, Giulio Andreotti e il caso Moro (Marco Tropea Editore) e di un apparato conosciuto anche con il nome di Anello, un servizio segreto “ufficioso” fondato nella fase calante della seconda guerra mondiale dal potente generale Mario Roatta e poi sopravvissuto ai riassetti – talvolta solo di facciata – degli apparati dello Stato dopo la fine del fascismo.
Notizie – o frammenti di esse – che ne parlano si rintracciano nelle indagini del giudice Guido Salvini su Piazza Fontana e in qualche commissione parlamentare. E poi ci sono i faldoni del Viminale, quelli scoperti nel 1996, oltre inchieste che hanno portato a processi come quelli per la strage di piazza della Loggia, a Brescia, del 28 maggio 1974. In tutto questo materiale documentale – disponibile anche negli archivi di Stato maggiore, dei ministeri o dei servizi segreti – ecco che emerge una struttura d’intelligence che avrà una proposta “testa”: quella di Giulio Andreotti, che condivideva l’informazione con uno sparuto gruppo di politici nazionali, tra cui Aldo Moro e Bettino Craxi.
L’autore del libro, Aldo Giannuli, riunisce in questo lavoro le risultanze delle consulenze condotte per le procure e un quindicennio di studi. E ne esce una spy story degna di questo nome. Peccato che non di fantasia dello scrittore si tratti. Si tratta invece di tentati colpi di Stato, come quello di Junio Valerio Borghese, di nazisti protetti, di “vicende eccellenti”, come il caso Moro, il rapimento dello statista democristiano sequestrato a Roma dalle Brigate Rosse e assassinato dopo cinquantacinque giorni di prigionia.
L’autore del libro, Aldo Giannuli, riunisce in questo lavoro le risultanze delle consulenze condotte per le procure e un quindicennio di studi. E ne esce una spy story degna di questo nome. Peccato che non di fantasia dello scrittore si tratti. Si tratta invece di tentati colpi di Stato, come quello di Junio Valerio Borghese, di nazisti protetti, di “vicende eccellenti”, come il caso Moro, il rapimento dello statista democristiano sequestrato a Roma dalle Brigate Rosse e assassinato dopo cinquantacinque giorni di prigionia.
Ma si racconta anche di massoneria, di Vaticano e degli scontri consumatisi al suo interno, di una finanza disinvolta che ha condotto a crac in giro per il mondo. E di mafia, dimostrando che la parola “trattativa” è stata a lungo un tabù, qualcosa da non pronunciare, ma è un fattore tutt’altro che recente e tutt’altro che solitario nella vita politica dell’Italia. E così è stato almeno dagli anni Cinquanta e dal trionfo della logica delle correnti all’interno della Democrazia Cristiana. Anche questa volta dobbiamo tributarne il “merito” a un politico, sempre lo stesso, il Divo Andreotti.
Il noto servizio, Giulio Andreotti e il Caso Moro di Aldo Giannuli
Marco Tropea Editore – Collana Saggi
Isbn 9788855801799
350 pagine – € 18
Marco Tropea Editore – Collana Saggi
Isbn 9788855801799
350 pagine – € 18
(Questo articolo è stato pubblicato sul numero di ottobre 2011 del mensile La voce delle voci)
FONTE: http://antonella.beccaria.org/2011/10/10/quello-sconosciuto-anello-della-repubblica-il-noto-servizio-giulio-andreotti-e-il-caso-moro-nella-ricostruzione-di-aldo-giannuli/
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FOTO: https://sottoosservazione.wordpress.com
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