Di Costanza Tosi
Non solo lavaggi del cervello per indurre ai bambini falsi ricordi, giochi dell'orrore per incarnare mostri cattivi che servivano ad impersonificare i genitori dei ragazzini e disegni astratti spacciati per prove schiaccianti, i terapeuti di Claudio Foti utilizzavano sui minori dispositivi per curare lo stress traumatico.
In molti, erroneamente, avevano parlato di elettrochoc, promulgando la bufala degli elettrodi attaccati alle mani e ai piedini dei bambini, che venivano assaliti da scosse elettriche. In realtà, come avevano specificato gli investigatori di Reggio Emilia, le cose non stavano proprio così. I macchinari sui corpicini dei bambini sono stati utilizzati, ma non si trattava di niente di illegale. Nessuna scossa elettrica. Ma la terapia che Foti andava promulgando non era idonea a nessuno dei suoi casi.
Come hanno spiegato anche i teraperuti della Hansel e Gretel, su una bambina in cura è stato utilizzato un dispositivo chiamato Neurotek. Si tratta di un macchinario inventato negli Usa, che non produce scosse, bensì trasmette piccole vibrazioni. La terapia per la quale sarebbe stata utilizzata la macchina è chiamata Emdr ed è conosciuta in tutto il mondo, tanto che fonti del settore ne confermano l’efficacia scientificamente dimostrata.
Un metodo di cui Foti ha parlato spesso, sponsorizzandone l’utilità durante i suoi convegni e citandolo, persino, nei comunicati di presentazione dei suoi master. Niente di strano. Se non fosse che, il terapeuta della onlus torinese, in realtà, non aveva i titoli per farlo.
L'Emdr, letteralmente significa desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari e si tratta di "un approccio terapeutico utilizzato per il trattamento del trauma e di problematiche legate allo stress, in particolare allo stress traumatico". Come spiegato sul sito www.emdr.it dell'associazione Emdr Italia, presieduta dalla dottoressa Isabel Fernandez.
La professionista, in una intervista a La Verità ha chiarito le funzioni della particolare terapia. "Quando c'è un'esperienza traumatica si attivano fortissime reazioni da stress, parliamo di situazioni di 'stress estremo'. Il cervello non riesce a rielaborare quello che è successo. L' esperienza rimane nella memoria immagazzinata e codificata con tutte le immagini, con il dolore e la sofferenza che ha provocato. Con il tempo, a far soffrire non è più l' evento traumatico, ma il ricordo dell' evento. L'Emdr lavora sull' elaborazione del ricordo, sul modo in cui l'esperienza è rimasta immagazzinata nella memoria, in modo che questo ricordo perda la sua carica emotiva negativa", spiega la dottoressa. Si tratta di un metodo terapeutico molto efficacie e che permette di risolvere disturbi post traumatici nel giro di poche sedute. I casi di utilizzo possono essere svariati. "Viene utilizzato anche nei casi di abusi - spiega la Fernandez - anzi, è una delle terapie consigliate". Ciò che però, l'Emdr, non permette di fare è cancellare i ricordi.
Eppure, era così che i terapeuti della Hansel e Gretel spacciavano quella macchinetta ritrovata durante i sopralluoghi dei carabinieri al centro "La Cura", come una "macchina dei ricordi" capace di cancellare dalla mente i brutti momenti vissuti. Ma, per la terapia di cui tanto ha parlato Claudio Foti, non serve nessuna macchina. "Al paziente si chiede di richiamare il ricordo traumatico. Si lavora su tutti gli aspetti del ricordo. E nel momento in cui il paziente ha richiamato alla mente il ricordo si fa questa stimolazione destra/sinistra dei movimenti oculari. Sono gli stessi movimenti della fase Rem del sonno. Si guidano gli occhi, si fa seguire la mano al paziente con gli occhi: si chiama stimolazione bilaterale alternata e permette ai ricordi di riorganizzarsi".
Il dispositivo che veniva utilizzato a "La Cura" di Bibbiano, invece, funziona in questo modo: il paziente stringe due manopole le quali emettono vibrazioni, sempre con la stessa alternanza destra/sinistra. Il punto è che l' Emdr, ha efficacia solo se utilizzato su pazienti che hanno subito realmente degli abusi, in caso contrario, non serve a niente.
Per di più, per praticare questo tipo di terapia è necessario avere delle competenze specifiche. Competenze che, gli operatori della Hansel e Gretel, di fatto non avevano. "Claudio Foti e Nadia Bolognini hanno fatto il corso base 13 anni fa e non si sono mai aggiornati", dice la dottoressa Fernandez. In pratica, i coniugi, si sono limitati a frequentare un corso base della durata di tre giorni. Ma, spiega ancora la Fernandez, "la frequentazione di questo corso non basta a diventare un terapeuta Emdr. Per diventarlo devi fare 20 ore di supervisione, un supervisore senior ti deve veder lavorare e deve verificare che tu lavori bene". Dunque, i terapeuti della onlus torinese, praticavano una terapia senza avere le competenze necessarie per farlo e senza rispettare le procedure necessarie alla riuscita della cura. "Non è Emdr dare una macchinetta in mano a un paziente mentre dici le cose che dicevano quelli di Hansel e Gretel. Durante la seduta, il terapeuta deve rimanere in silenzio, noi lo spieghiamo chiaramente durante i corsi", continua la professionista. Regole di base, che Foti e i suoi, non hanno mai tenuto a mente, agendo secondo un metodo inesistente e invadente, capace di suggestionare la mente dei piccoli.
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