Mentre la Sea Watch 3 con a bordo 65 persone, tra cui anche bambini piccoli, punta verso Lampedusa, il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, anticipa qualsiasi tentativo di sbloccare una nuova situazione di impasse tra governo e ong e scatena un nuovo scontro interno alla maggioranza di governo: “Non c’è presidente del Consiglio che tenga e non c’è ministro dei 5 Stelle che tenga. In Italia i trafficanti di esseri umani non arrivano più”, ha dichiarato il vicepremier, con il Viminale che ha dato indicazione ai comandanti della nave di dirigersi verso la Tunisia. L’altro vicepremier, Luigi Di Maio, risponde definendo Salvini un aspirante “uomo solo al comando” e poi rincara: “Non posso commentare la prepotenza e l’arroganza di questo tipo che ricorda Renzi quando gli chiedevano di far dimettere la Boschi”. La questione migranti diventa così l’ennesimo pretesto per un botta e risposta a tutto campo tra i due alleati, con fonti di governo Cinquestelle che accusano il Carroccio di “sabotare il decreto Famiglia“.
SALVINI ATTACCA CONTE, DI MAIO REPLICA
Secondo Di Maio la “prepotenza” di Salvini “aumenta, soprattutto sull’immigrazione, quando la Lega è in difficoltà con gli scandali dicorruzione. Non ci sto a rappresentare questo grande stratagemma per distrarre dall’emergenza del Paese che non è in questo momento l’immigrazione, ma la corruzione”. Secondo il leader M5s “è evidente che c’è chi vuole alzare il livello di scontro“. La critica a Salvini riguarda appunto quelli che Di Maio definisce “gli attacchi al presidente del Consiglio che ha tutto il sostegno mio e del governo”. Dico solo che, per la legge dei grandi numeri, se tutti pensano una cosa e c’è un singolo contrario forse ha torto il singolo. Di uomini soli al comando ne abbiamo già avuti e in Italia non ne sentiamo certo la mancanza”, attacca ancora Di Maio.
Secondo Di Maio la “prepotenza” di Salvini “aumenta, soprattutto sull’immigrazione, quando la Lega è in difficoltà con gli scandali dicorruzione. Non ci sto a rappresentare questo grande stratagemma per distrarre dall’emergenza del Paese che non è in questo momento l’immigrazione, ma la corruzione”. Secondo il leader M5s “è evidente che c’è chi vuole alzare il livello di scontro“. La critica a Salvini riguarda appunto quelli che Di Maio definisce “gli attacchi al presidente del Consiglio che ha tutto il sostegno mio e del governo”. Dico solo che, per la legge dei grandi numeri, se tutti pensano una cosa e c’è un singolo contrario forse ha torto il singolo. Di uomini soli al comando ne abbiamo già avuti e in Italia non ne sentiamo certo la mancanza”, attacca ancora Di Maio.
Le parole del leader del Carroccio fanno chiaro riferimento a come sono stati risolti i precedenti recenti, come quello della nave Diciotti della Marina Militare italiana che in più occasioni ha potuto far scendere i migranti a bordo solo dopo l’intervento del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, o del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. La Sea Watch, però, non è una nave della Marina, ma di un’organizzazione non governativa, ed è per questo che Salvini chiude a ogni possibilità di dialogo: “Sono degli scafisti, i porti rimangono chiusi”.
IL BRACCIO DI FERRO SUL DECRETO FAMIGLIA
Intanto in pre-consiglio dei ministri si consuma un altro braccio di ferrotra M5s e Lega sul decreto Di Maio per le famiglie. Fonti di governo del Movimento 5 stelle fanno sapere a LaPresse che “lo staff del ministro Fontana“, nel corso del pre consiglio dei ministri, “sta sabotando il decreto Famiglia voluto dal vicepremier Di Maio e concordato con il Forum delle Famiglie”. “Siamo sconcertati – dicono – la Lega pur di racimolare qualche consenso e fare titolo, colpisce tutte le famiglie italiane”. Negli ambienti pentastellati l’attacco del vicepremier leghista al presidente Conte viene percepito come “un chiaro segno di difficoltà e di debolezza. Del resto le sue ultime dichiarazioni denotano unaimbarazzante schizofrenia politica. Nel caso della nave Diciotti, per Salvini andava benissimo la gestione collegiale da parte del governo, ora sostiene che nessuno deve dargli ordini”.
Intanto in pre-consiglio dei ministri si consuma un altro braccio di ferrotra M5s e Lega sul decreto Di Maio per le famiglie. Fonti di governo del Movimento 5 stelle fanno sapere a LaPresse che “lo staff del ministro Fontana“, nel corso del pre consiglio dei ministri, “sta sabotando il decreto Famiglia voluto dal vicepremier Di Maio e concordato con il Forum delle Famiglie”. “Siamo sconcertati – dicono – la Lega pur di racimolare qualche consenso e fare titolo, colpisce tutte le famiglie italiane”. Negli ambienti pentastellati l’attacco del vicepremier leghista al presidente Conte viene percepito come “un chiaro segno di difficoltà e di debolezza. Del resto le sue ultime dichiarazioni denotano unaimbarazzante schizofrenia politica. Nel caso della nave Diciotti, per Salvini andava benissimo la gestione collegiale da parte del governo, ora sostiene che nessuno deve dargli ordini”.
“Con i miei emendamenti al decreto Crescita ho indicato al governo come dare, in tempi ragionevoli e certi, maggiore sostegno a madri e padri. Altre strade sono decisamente meno efficaci, istituiscono fondi con ‘risorse eventuali’, senza dire come e quando saranno utilizzate e rimandano a tempi lunghissimi”, replica il ministro per la Famiglia e le disabilità Lorenzo Fontana. “Detto questo, con il massimo spirito costruttivo – prosegue il ministro del Carroccio – siamo a disposizioneper dare tutto il nostro apporto affinché le famiglie possano avere, nell’immediato, il maggiore e più efficace sostegno”.
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