L’antifascismo? “Aveva senso quando esisteva il fascismo. Nel 2019 è una caricatura paradossale e un tentativo di fermare il senso della Storia di un Paese che, prima o poi, dovrà fare i conti con la propria memoria”. Parola di Giampaolo Rossi, consigliere d’amministrazione della Rai eletto in quota Fratelli d’Italia. Già presidente di Rainet ai tempi dei governi di Silvio Berlusconi, Rossi ha rilasciato un’intervista al Primato Nazionale sul caso Altaforte, la casa editrice esclusa dal Salone del libro di Torinodopo un’apertura di un’indagine per apologia del fascismo sul suo fondatore, Francesco Polacchi, che è anche coordinatore di Casapound in Lombardia. “Noi assistiamo da decenni aforme di intolleranza nei confronti delle realtà non allineate all’ideologia dominante. Quello ai danni di Altaforte è solo l’ennesimo esempio. È un fenomeno che si ripete spesso in Occidente; agli intellettuali non conformisti, spesso, non è consentito di parlare nelle università, non possono trattare temi considerati “scomodi”, ha sostenuto il consigliere d’amministrazione di viale Mazzini nel colloquio con la testata diretta da Adriano Scianca, che è responsabile cultura di Casapound.
Parole, quelle di Rossi, che scatenano la replica di Primo Di Nicola, senatore del M5s e vicepresidente della commissione di Vigilanza Rai. “Dire che l’antifascismo oggi non ha più senso, che anzi è una caricatura paradossale, un tentativo di fermare il senso della storia di un Paese, è cosa inaccettabile. Tanto più se a sostenere queste tesi in un’intervista è Giampaolo Rossi che in quanto consigliere di amministrazione della Rai ha in mano leve importanti del servizio pubblico radiotelevisivo”, dice l’ex giornalista. “Sulla bocca di un amministratore del servizio pubblico che nel suo ruolo determina scelte strategiche anche sui contenuti e la programmazione della più grande industria culturale del Paese, tali affermazioni – continua l’esponente del M5s – non possono che essere lette come un chiaro segnale della volontà di mettere l’azienda al servizio di una visione della storia che contrasta con i valori repubblicani scritti nella Costituzione. Davanti alla gravità non delle opinioni del cittadino Giampaolo Rossi, ma del consigliere di amministrazione della Rai, ritengo necessario portare la questione all’esame della prossima riunione della commissione parlamentare di Vigilanza”.
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