Lotta all'immigrazione, all'islamizzazione dell'Europa e salvaguardia dell'identità nazionale. Eccoli alcuni dei temi oggi di scena sul palco milanese del leader della Lega Matteo Salvini. Gli invitati: undici leader europei di destra con cui il vicepremier leghista mira a formare un network a Strasburgo dopo il voto del 26 maggio.
Tra gli ospiti più attesi, Marine Le Pen dalla Francia, uno dei principali legami di Salvini in Europa. Con lei e con il suo Rassemblement National il ministro dell'Interno porta avanti da tempo il progetto di una lega delle leghe, un'alleanza di sovranisti con gli stessi intenti a livello europeo. Le Pen che gli ultimi sondaggi danno più o meno allo stesso livello di Emmanuel Macron con cui dunque ci sarà un duello all'ultima croce sulla scheda.
Ma l'attesa, in una blindatissima piazza del Duomo, è anche per l'Afd (Alternative für Deutschland) e per il suo leader Joerg Meuthen che, tra le altre idee, ha proposto quella di inserire il riconoscimento della «cultura dominante tedesca» e la protezione dei suoi valori e delle sue tradizioni nella Costituzione del Paese.
Un'assenza che pesa nella scaletta degli ospiti euroscettici che si alterneranno sul palco di Milano è quella di Viktor Orbàn, sospeso dal Ppe, ma con un piede ancora dentro i Popolari. Il leader ungherese viene considerato il soggetto giusto per un'eventuale alleanza fra il centrodestra europeo e le forze dell'ultra destra.
Ci saranno invece il partito della Libertà austriaco (Freiheitliche partei osterreichs) rappresentato dall'eurodeputato Harald Vilimski, che i sondaggi vedono terzo dopo i popolari dell'Ovp di Kurz e l'Spo, il Partito per la libertà olandese (Partij voor de Vrijheid) guidato da Geert Wilders («l'attuale Ue non è democratica e vuole distruggere l'identità delle nazioni», ha detto recentemente), il partito nazionalista fiammingo Vlaams belang, guidato dall'europarlamentare belga Gerolf Annemans, e la formazione dei Veri finlandesi che alle elezioni del 14 aprile si è guadagnata il 17,5% dei consensi.
Sul palco si alterneranno poi il ricco imprenditore Boris Kollar, parlamentare di Bratislava che presiede la formazione di estrema destra slovacca Sme Rodina, il nazionalista bulgaro Veselin Mareshki - fondatore del partito Volontà (Volya) e vicepresidente dell'Assemblea nazionale bulgara - e il danese Andres Vistisen che rappresenta il Partito del popolo danese, fortemente euroscettico, terza forza del Paese.
Il leader del Carroccio si aspetta una chiusura di successo, quantomeno per numero di presenze. Stando ai numeri diffusi dalla Lega in serata, duecento pullman sono partiti da tutta Italia per raggiungere il capoluogo lombardo, oltre poi a un aereo dedicato alla kermesse proveniente dalla Sardegna. L'appuntamento, come noto, è per le 15 in piazza del Duomo.
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