Di Valeria D'Autilia
Svolta nelle indagini sul pensionato di Manduria bullizzato da una baby gang, morto in circostanze ancora da chiarire. Otto fermati, tra cui sei minori: i giovanissimi rispondono di tortura, danneggiamento, violazione di domicilio e sequestro di persona aggravati. Queste le accuse della procura di Taranto che aveva indagato 14 ragazzi. In queste ore, la svolta nelle indagini con i provvedimenti di fermo eseguiti dalla polizia di Stato.
Nei guai la cosiddetta «comitiva degli Orfanelli» dal nome di una delle chat di Whatsapp in cui i bulli facevano girare i video delle aggressioni ai danni di Antonio Cosimo Stano. Forse per gioco o per passatempo, con violenze e aggressioni che andavano avanti da tempo. Le risate degli aguzzini, le urla di Stano, ripetutamente preso di mira e picchiato dalla baby gang. In uno dei numerosi video, si vede l’uomo mentre li minaccia di chiamare le forze dell’ordine. E loro lo deridono, ancora una volta.
Ad occuparsi del caso, la procura della Repubblica presso il Tribunale ordinario, guidata da Carlo Maria Capristo, e la procura della Repubblica per i minorenni, guidata da Pina Montanaro.
Stano era deceduto lo scorso 23 aprile per «shock cardiogeno» nel reparto di rianimazione dell’ospedale Giannuzzi di Manduria, dove era ricoverato da diciotto giorni. I poliziotti, intervenuti dopo una segnalazione all’inizio del mese, lo avevano trovato in stato di denutrizione, paura e in condizioni igieniche critiche. Il sessantacinquenne, disabile pschichico, non ce l’ha fatta. Ieri l’ultimo saluto, in forma privata.
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