Di Lorenzo Vita
Le esercitazioni militari congiunte sono uno degli strumenti più utili per far comprendere le sinergie fra due Stati. E il fatto che Egitto e Francia continuino a svolgere manovre insieme con le proprie forze armate è un segnale decisamente eloquente dei rapporti sempre più intensi fra Il Cairo e Parigi. Rapporti che sono sempre stati molto forti, soprattutto a livello militare, e che adesso, dopo la visita di Stato di Emmanuel Macron in Egitto, sembrano essersi ulteriormente rafforzati.
Così, dopo le esercitazioni avviate lo scorso mese in acque territoriali egiziane, oggi le due marine militari hanno dato il via alle nuove manovre navali congiunte “Cleopatra Gapian 2019”. Questa volta in acque territoriali francesi, come spiegato su questa testata. Come riporta Agenzia Nova, ieri il portavoce militare del Cairo, il colonnello Tamer el Rifae, ha annunciato sulla sua pagina ufficiale su Facebook l’inizio delle esercitazioni con l’arrivo delle imbarcazioni del Cairo nel porto di Tolone, fra le quali spiccano le portaelicotteri classe Mistral, Gamal Abdel-Naser e Tahya Misr. Le due navi sono state acquistate di recente dalla marina egiziana proprio dalla Francia.
Per i due Paesi si tratta di una nuova manifestazione di alleanza. I due Stati sono da sempre uniti da una solida amicizia, ma l’aumentare delle esercitazioni congiunte dimostra che si stia sviluppando qualcosa di diverso, confermato anche dal susseguirsi di visite, incontri e contatti militari fra i due governi che pongono Parigi e Il Cairo a un livello superiore di cooperazione rispetto a quello dell’Egitto con altri Paesi nordafricani e viceversa. Un asse che sta diventando sempre più importante, ma scalfita, negli anni precedenti, dai rapporti proficui intessuti fra Italia ed Egitto. E che adesso è diventata fondamentale a tal punto di caratterizzare e incidere sensibilmente sulla politica mediterranea.
Per l’italia, la presenza delle navi della marina egizia davanti Tolone non è certo un problema. Lo è, invece, il legame sempre più solido che si è costruito fra Macron e Abdel Fattah al-Sisi, che significa soprattutto il consolidamento di un rapporto fra una potenza rivale della nostra nel panorama nordafricano, non solo in Medio Oriente. L’Italia ha interessi enormi in Egitto, sia a livello economico che a livello politico. L’import-export fra i due Paesi è molto importante, ma è soprattutto il settore energetico con il gas di Zohr e la politica con l’influenza di al-Sisi in Libia su Khalifa Haftar a interessare Palazzo Chigi. E non è un caso che Roma abbia da tempo provato ad avviare una politica di rafforzamento dei legami con Il Cairo dopo anni di forti tensioni dovute all’omicidio di Giulio Regeni.
Per l’Italia la questione è quindi particolarmente importante. Non è un mistero che Macron abbia da tempo puntato il mirino sul governo italiano. E ha fatto di tutto per ledere gli interessi italiani sia nel Mediterraneo che in Europa. L’asse franco-tedesco a nord è uno dei nostri avversari più noti. Ma mentre la Germania ha un rapporto diverso con l’Italia, basato su rapporti finanziari ma non di eccessiva sfida politica, per la Francia la questione è diversa: c’è anche un motivo strategico. Macron vuole che la Francia estenda le sue partnership militari nel bacino mediterraneo e Roma, per forza di cose, rappresenta un competitor. Anche in settore come quello del Mediterraneo orientale, dove gli interessi italiani si traducono soprattutto in gas, petrolio ed Eni. E non a caso, mentre la marina egiziana arriva in Francia, le forze francesi sono state a Ciproper altre esercitazioni congiunte. Le manovra si svolte nell’area di Papos e Polis Chrysochous, con l’impiego, a largo dell’isola, di elicotteri militari francesi e velivoli Rafale. Uno show di forza ma anche un modo per far capire a tutti che Parigi c’è anche nel Mediterraneo orientale: e questo vale anche per Roma.
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