IL DOPPIO STANDARD, commerciare con la Cina è un "peccato" ma con paesi come l'Arabia Saudita è un 'dovere'
Di Salvatore Santoru
In questi giorni si sta parlando molto degli accordi economici che l'Italia dovrebbe fare con la Cina. Tali accordi sono alquanto criticati da una certa parte delle cosiddette 'élite occidentali' e una delle principali motivazioni, tra le altre, sarebbe il fatto che il paese asiatico non sia conforme al modello liberal-democratico occidentale.
Tale preoccupazione è certamente fondata ma, d'altro canto, non si può non segnalare un certo 'doppio standard'.
Difatti, se è pur vero che esistono situazioni controverse e discutibili in Cina, che dire di paesi come l'Arabia Saudita o gli Emirati (ecc) ?
Con tali paesi, governati da regimi ben poco rispettosi di diritti umani/civili, l'Italia e altri paesi occidentali fanno molti accordi ma ciò non desta sospetto in quanto 'il commercio è sempre commercio'.
D'altronde, la maggior parte di tali stati risultano alleati storici degli Stati Uniti o di altre potenze occidentali e quindi il problema (nel caso cinese) sembrerebbe maggiormente di carattere geopolitico piuttosto che una mera questione di diritti e di sicurezza.
Il punto di tale breve articolo non è contrastare le legittime e anche abbastanza condivisibili perplessità nei riguardi degli accordi con la nazione asiatica ma, semmai, segnalare un certo 'interessato allarmismo' e tale 'doppio standard'.
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