Di Sergio Rame
La voce circolata nelle scorse ore era quella che vedeva la Lega e il Movimento 5 Stelle in un unico gruppo a Strasburgo.
Una voce corroborata dal presidente della Commissione Bilancio della Camera Claudio Borghi che ieri, a margine della European Parliamentary Week, ha annunciato all'Adnkronosche il Carroccio, che nella prossima legislatura sarà uno dei partito con più seggi al parlamento europeo, punta a creare "un fortissimo gruppo eurocritico", in cui potrebbero "convergere" anche "gli amici" grillini. Ma oggi, ai microfoni di Rtl 102.5, Matteo Salvini ha già messo in chiaro che non sto assolutamente ragionando su gruppi unici e alleanze.
Come già rilevato da mesi dagli istituti demoscopici italiani, anche i sondaggi nazionali aggregati, commissionati dal Parlamento europeo, prevedono per le elezioni del 26 maggio una consistente avanzata dei partiti sovranisti ed euroscettici. In Italia, in modo particolare, è previsto un exploit della Lega. Il partito di Matteo Salvini risulterebbe, infatti, in pole position già a cento giorni dal voto con il 32,4% delle preferenze e 27 euro parlamentari eletti. Più in generale, poi, le forze sovraniste otterrebbero comunque solo 153 seggi su 705. Non abbastanza per modificare gli equilibri dell'Unione europea. La stessa coalizione "politica" a tre, formata da popolari, socialisti e liberali che nel 2014 portò alla nascita della Commissione Juncker e che potrebbe ricostituirsi all'indomani del voto di maggio, avrebbe oggi avrebbe la maggioranza assoluta. Per questo gli occhi sono puntate sulle alleanze che le forze euroscettiche potrebbero stringere.
Dal canto suo la Lega continua a cementare le alleanze strette sin qui. "Le elezioni europee saranno una possibilità di cambiamento enorme per gli italiani, ma per tutti gli europei, per i francesi, per i greci, per gli spagnoli - fa notare Salvini a Rtl 102.5 - come Lega abbiamo le idee chiare da anni su come deve cambiare l'Europa". Al momento il leader leghista è concentrato sulla Sardegna, dove si vota domenica prossima. Sul suo tavolo c'è, infatti, il dossier dei pastori sardi al quale sta lavorando giorno e notte tra Cagliari, Roma e Bruxelles. Nemmeno il voto della Giunta sul caso Diciotti sembra averlo interessato più di tanto. "Abbiamo una situazione economica complicata a livello mondiale da seguire e da prendere in mano - ammette - a questo ci stiamo dedicando". Allo studio del governo c'è anche un piano per portare la prima aliquota Irpef dal 23% al 20% e "dare ossigeno ai lavoratori dipendenti". "Il resto degli equilibri politici - taglia corto Salvini - li leggo anche io sui giornali la mattina e a volte scopro sui giornali di pensare cose che non pensavo che io pensassi e allora vado in difficoltà ".
Niente gruppo unico a Strasburgo, dunque. La strategia di Salvini è, infatti, le alleanze già strette in passato in Belgio, Olanda, Finlandia, Svezia, Polonia, Francia e Germania. "Come Lega - fa notare - siamo centrali e abbiamo ben chiara l’idea di un'Europa che deve fare poche cose ma deve farle meglio". Un cambiamento che deve passare prima di tutto dalle regole che complicano la vita quotidiana agli italiani. "Per esempio a Bari - spiega il leader del Carroccio - l'Europa non può sanzionare la larghezza delle maglie delle reti da pesca con multe da 150mila euro per chi sgarra di un centimetro... uno fa il pescatore non l'ingegnere o il geometra, quindi non vedo perché Bruxelles debba rompere le scatole a chi fa il pescatore o l'agricoltore invece di difendere i confini".
Anche se non stringerà con Luigi Di Maio un'alleanza a Strasburgo, Salvini assicura che il rapporto tra Lega e Cinque Stelle resta "saldo" perché "si basa su un contratto che gli italiani conoscono". "Probabilmente - conclude - è l’unico Governo al mondo che ha firmato un accordo tra movimenti. Quindi non saranno inchieste, indagini, retroscena o ipotesi strane a far saltare questo governo".
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