Di Gioele Anni
La Lega scende in piazza per dire sì alla Tav. Sabato anche gli esponenti del Carroccio parteciperanno alla manifestazione che si terrà in piazza Castello a Torino, seconda mobilitazione promossa da gruppi di cittadini e forze produttive della città dopo quella dello scorso 10 novembre.
Il comitato dei Sì Tav è apartitico, dunque anche i leghisti dovrebbero aderire senza segni politici. Ma non faranno mancare la loro presenza. Lo spiega Riccardo Molinari, capogruppo alla Camera e segretario della Lega in Piemonte: "La Lega non ha mai avuto dubbi: la Tav va realizzata, perchè è una risorsa preziosa per lo sviluppo strategico dell'economia piemontese e di tutto il paese".
La decisione fa scattare la rabbia del M5s per bocca di Alberto Airola, senatore piemontese come Molinari: "La Lega in piazza? È una vergogna. Così il governo non va da nessuna parte...".
E intanto prende forma l'idea di un referendum, rilanciata nelle ultime settimane anche da Matteo Salvini. Molinari precisa che si svolgerebbe all'interno della Regione piemontese e sarebbe consultivo, sul modello dei referendum per l'autonomia svolti in Lombardia e Veneto. "Nel caso la valutazione costi/benefici, nelle mani del ministro delle Infrastrutture Toninelli, dovesse dare esito negativo, siamo pronti a sostenere un referendum consultivo che dia la parola ai piemontesi", conferma il deputato.
Sull'ipotesi referendum arrivano le prime reazioni: la sindaca di Torino, Chiara Appendino, bolla la proposta come "idea da campagna elettorale". Mentre Patrizia Ghiazza, una delle sette signore torinesi promotrici del Comitato "Sì Torino va avanti", si mostra fiduciosa presentando la manifestazione del 12 gennaio: "Non ci sarà bisogno del referendum, si vedrà sabato quanta mobilitazione ci sarà. Sarà quella la voce del territorio".
Commenti
Posta un commento
Partecipa alla discussione