Di Fabrizio Tenerelli
Ucciso da una fucilata all’addome, partita dalla carabina di un cacciatore che molto probabilmente lo ha scambiato per una preda, non indossandola vittima un giubbotto con i catarifrangenti.
E’ davvero una tragedia quella che si è consumata stamattina presto, durante una battuta di caccia al cinghiale, ad Apricale, un piccolo centro della provincia di Imperia.
A perdere la vita un diciannovenne, Nathan Labolani, di Apricale. Stando a quanto si apprende: il giovane non stava partecipando ad alcuna battuta di caccia, ma si trovava autonomamente nel bosco per una passeggiata con il cane.
Ad uccidere il ragazzo è stato un solo proiettile "calibro 300 Magnum" esploso da una carabina Winchester, in mano a un cacciatore di 29 anni, di Ventimiglia appartenente alla squadra di Perinaldo di caccia al cinghiale. Nathan è stato devastato da quella fucilata, che lo ha preso nella zona posteriore sinistra dell'addome, passandolo da parte a parte.
Le sue condizioni, infatti, sono apparse subito molto gravi e dalla centrale operativa del 118 hanno chiesto l’intervento di un elisoccorso dalla provincia di Cuneo, che ha verricellato l’equipe medica direttamente sul posto. La zona in cui è avvenuto l’incidente, infatti, è piuttosto impervia. I militari hanno a lungo ascoltato tutti i presenti per cercare di ricostruire la vicenda. Il cacciatore è stato condotto in caserma per essere interrogato e sarà indagato per omicidio colposo. Accertamenti sono in corso per verificare che non esistano ulteriori responsabilità di terzi.
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