Di Salvatore Santoru
Recentemente il New York Times ha pubblicato un articolo di approfondimento su Jamal Khashoggi, il reporter recentemente ucciso in Turchia da un commando saudita(1).
Andando maggiormente nello specifico, nel pezzo di Ben Hubbard and David D. Kirkpatrick si è parlato dei legami e delle simpatie ideologiche dello stesso giornalista, alquanto inviso al principe Mohammed Bin Salman. Tra tali legami bisogna segnalare quello con la Fratellanza Musulmana, organizzazione islamista sempre più malvista dallo stesso regno saudita.
Inoltre, come ricordato nell'articolo del Nyt, sin dalla guerra in Afghanistan lo stesso Khashoggi era stato vicino idealmente ad Osama Bin Laden. Su ciò, c'è comunque da specificare che il reporter non ha mai approvato il progetto e e le azioni compiute da Al Quaeda.
Come scritto nell'articolo del noto quotidiano statunitense, anche i legami con la Fratellanza Musulmana risultavano essere 'ambigui' e c'è da segnalare che il giornalista aveva dei 'rapporti informali' con l'establishment saudita. Approfondendo la questione, c'è da dire che Khashoggi era legato all'imprenditore multimilionario Al-Walid bin Talal(al-Walīd bin Ṭalāl bin ʿAbd al-ʿAzīz Āl Saʿūd) ed era stato assunto come consigliere da parte del diplomatico Turki bin Faysal Al Sa'ud.
Inoltre, risulta che il reporter aveva viaggiato con l'ex re saudita Abdullah e avesse più di qualche legame con quella parte del vecchio 'apparato saudita' avversa al 'nuovo establishment' promosso da Bin Salman.
NOTA E PER APPROFONDIRE:
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