La prossima crisi finanziaria internazionale potrebbe iniziare dall'Italia: è l'avvertimento del New York Times che rilancia l'allarme di analisti e investitori.
"Molti degli ingredienti ci sono: una grande quantità di debito discutibile; banche deboli; un governo irregolare e un'economia considerevole in grado di infliggere danni collaterali fuori dai confini italiani", si legge sul sito del prestigioso quotidiano americano secondo cui "non bisogna essere italiani per preoccuparsi delle ripercussioni".
"I piani di spesa populisti del governo di Roma, giudicati spericolati da gran parte dei circoli finanziari, hanno causato picchi dei tassi di interesse sul debito italiano, minacciando di creare un ciclo che si propagherebbe attraverso l'economia in difficoltà", scrive il Nyt. Non è tutto: secondo il quotidiano della Grande Mela "il bilancio proposto ha messo in luce le cuciture della coalizione di governo, in cui una delle parti favorisce tagli alle imposte alle piccole imprese e l'altra programmi di welfare estremamente costosi. Più in generale, ha diviso il governo populista, che ha promesso di portare avanti un bilancio che considera un imperativo politico, e l'establishment finanziario italiano che teme ciò che la spesa farà all'economia del Paese, alla sua credibilità e relazioni con l'Europa". Gli altri indicatori che fanno presagire una prossima crisi finanziaria, oltre alla situazione italiana, ci sono anche la turbolenza economica e politica turca, la guerra commerciale del presidente americano Donald Trump, la Brexit e l'ampio rallentamento della crescita globale.
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