Di Giuseppe Fantasia
Per due giorni è stato al Lido di Venezia, ha incontrato i suoi numerosi fan, ha fatto disegni e firmato autografi, ma nel giorno della proiezione ufficiale del film tratto dal suo fumetto più conosciuto, "La profezia dell'Armadillo" (Bao Publishing), Michele Rech, in arte Zerocalcare, ha deciso di non esserci. Come mai quest'assenza? – si sono chiesti in molti. Non avrà forse gradito il film o l'interpretazione di Simone Liberati (Zero, nel film), quella di Valerio Aprea (l'Armadillo) o di entrambi? Per fortuna, niente di tutto questo ed è proprio lui - il fumettista di Rebibbia, zona sud est della Capitale - a spiegarlo sulla sua pagina ufficiale di Facebook e sul suo sito con una vignetta dal titolo "Le quattro domande con cui me state a assilla' sul film". Non a voce o di persona, dunque, ma con la cosa che sa fare al meglio: il disegno.
"Per evitare di ammazzare qualcuno – scrive - riassumo qui la risposta alle domande che mi sono state poste più di 746 volte nelle ultime 48 ore". Si rivolge al giornalista di turno, da lui raffigurato come Denver - il dinosauro verde dell'omonimo cartone animato "che era un cojone"- dicendogli che il film è basato su un suo libro, ma che lo stesso film è di Emanuele Scaringi. "Io faccio i fumetti", gli ricorda, "una precisazione che vale per pararmi il culo se il film fa schifo", ma anche "per evitare di usurparne i meriti se invece piace a tutti". Ovvio poi che c'entro – aggiunge – visto che il libro da cui è tratto è mio e ho pure collaborato alla sceneggiatura con Johnny Palomba, Mastandrea e Oscar Gliotti, poi però chi ha fatto il film l'ha giustamente reinterpetato". "Un film – conclude – è un prodotto realizzato da tanti altri, un sacco di capocce con una visione propria di quella storia, che non è necessariamente uguale alla mia ma è normale – eh – sennò lo facevo io".
VIDEO: Il trailer di "La profezia dell'armadillo"
VIDEO: Il trailer di "La profezia dell'armadillo"
"Abbiamo cercato di essere fedeli al mondo di Zerocalcare" - ci spiega il regista Emanuele Scaringi – indossare un abito non proprio e farlo nostro non era facile, ma ci abbiamo provato, speriamo che piaccia". "Con Michele (Zerocalacre, ndr) abbiamo la stessa formazione politica, ma il film è autonomo dal fumetto". Non c'è nessuna polemica neanche secondo Domenico Procacci, produttore del film con la sua Fandango e Rai Cinema. Zerocalcare è una persona timida e non certo priva di ansia, dice. Non ama i red carpet né le interviste e probabilmente, questo lo aggiungiamo noi, l'assenza è dovuta anche a questo. In ogni caso, chi ha amato quel fumetto potrà vedere il film nei cinema dal 13 settembre prossimo. Il resto sono solo (inutili) storie.
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