"Bugiardo", "ladro" e le accuse di "sessismo": Serena Williams ha clamorosamente perso le staffe con il giudice di sedia nella finale femminile degli Us Open e fatto passare in secondo piano lo storico trionfo della giovane Noemi Osaka, prima giapponese a vincere una finale del Grande Slam (6-2, 6-4). E poi nella conferenza stampa finale, 'the Queen' ha raddoppiato la dose sostenendo che gli uomini, sui campi da tennis, sono trattati con minore rudezza: "La mia è una battaglia per le donne". Frustrata dal tennis incisivo della rivale e da una decisione arbitrale che successivamente ha definito "sessista", la 'divina' è stato penalizzata dal giudice Carlos Ramos per tre violazioni del codice: per aver ricevuto consigli dal suo allenatore seduto sugli spalti; per aver rotto la racchetta, che le è costato un punto; e per aver chiamato il giudice di sedia "ladro", il che le è costato un game. E così Osaka, venti anni appena, ha sbaragliato la paludata avversaria in appena un'ora e 20 minuti.
L'americana, chiaramente superfavorita, si è letteralmente fatta prendere da una crisi di nervi. "Io non baro per vincere, preferisco perdere", è sbottata quando è stata rimproverata per un segno del suo allenatore, il francese Patrick Mouratoglou. Ma a quel punto è stato un crescendo tra racchetta rotta, fischi del pubblico e discussioni accese con il giudice.
"Attacchi la mia persona, sbagli, mi devi delle scuse. Sei un bugiardo, un ladro, mi hai rubato un punto", ha gridato furente.
"Non arbitrerai più una mia partita, mai più". E così, l'arbitro portoghese ha preso una decisione rarissima, l'ha punita con la perdita di un gioco. L'americana ha preteso allora l'intervento di un supervisore nell'arbitraggio, fermando l'incontro per diversi minuti. "Non è giusto, non è giusto. E' incredibile", ha gridato tra le lacrime.
Più tardi, in conferenza stampa, si è spinta anche oltre: "Ho visto altri uomini dire altre cose agli arbitri. Sono qui in lotta per i diritti delle donne, l'uguaglianza delle donne. Essere penalizzato con la perdita di un gioco per averlo chiamato ladro è una decisione sessista".
"So che tutti la incoraggiavano e come si sentono per come è finita. Grazie per aver guardato la partita", è riuscita a dire Osaka tra le lacrime.
Quanto al portoghese Ramos, dopo essere stato più volte fischiato dal pubblico, non ha ricevuto il trofeo tradizionale dato agli arbitri dopo la finale.
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