Di Sandra Riccio
E’ lungo l’elenco delle griffe storiche della moda made in Italy che sono finite all’estero. Per provare a mettere insieme tutti i brand volati in mani straniere si torna indietro fino agli anni ’90. E’ allora che parte l’assalto alle produzioni di pregio italiane. Il primo salto oltreconfine lo fa Fiorucci, iconico marchio milanese volato in Giappone nelle braccia della Edwin International, società leader dell’abbigliamento giapponese. Quella di Fiorucci è solo la prima operazione di una lunga serie. Successivamente si intensificano, infatti, le avance straniere in Italia.
La moda italiana piace soprattutto in Francia. E in mano francese finiscono pezzi pregiati come Gucci e Sergio Rossi, marchio della pelletteria e delle calzature di pregio. Entrambi sono acquisiti dal gruppo Kering dell’imprenditore Francois-Henry Pinault (ex PPR) che li inserisce nel proprio portafoglio di brand stellati. Subito dopo conquista anche altre realtà del lusso italiano, come Bottega Venetae Brioni, storica sartoria di Roma simbolo dell’eleganza made in Italy.
A puntare sull’Italia non c’è soltanto l’imprenditore Pinault però. Gli fa compagnia un altro grande nome dell’imprenditoria francese, Bernard Arnault, a capo del gruppo Lvmh (Louis Vitton Moet Hennessy) che negli anni 2000 si assicura un gran numero di marchi del made in Italy. In mano sua finiscono il brand Emilio Pucci, stilista di abbigliamento femminile, fino allo storico marchio Fendi, creata nel 1925 a Roma e conosciuta in tutto il mondo per le sapienti creazioni in pelle. Il colpo grosso arriva però nel 2011 con l’acquisizione da parte di LVMH di Bulgari, storica azienda orafa, per la quale i francesi sborsano 4,3 miliardi di euro.
Un anno dopo, un altro storico addio, quello di Valentino Fashion Group che comprende anche Missoni. Nel luglio del 2012 passa di mano. Questa volta però a portarsi via il lusso italiano non sono i francesi. Nel frattempo anche gli arabi hanno, infatti, scoperto l’Italia come terra di conquista. L’operazione è firmata da Mayhoola for investment, società del Qatar dello sceicco al Thani, emiro del Paese. Subito dopo arrivano anche i cinesi con l’acquisizione di Miss Sixty e naturalmente non mancano i fondi americani a far incetta di nomi italiani. L’elenco è e conta anche Krizia e Loro Piana.
Adesso è la volta di Versace. I rumors erano in corso da tempo, e ora sembra che sia arrivato il momento della verità. Sta volta a puntare sul brand italiano delle passarelle di alta moda sarebbe un gruppo americano disposto a sborsare circa 2 miliardi di dollari (1,7 miliardi di euro) per accaparrarsi il brand. L’annuncio ufficiale dovrebbe arrivare domani, giorno in cui è stata fissata una comunicazione ai dipendenti.
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