Di Grazia Longo e Paolo Russo
Sui vaccini la maggioranza ingrana la retromarcia. Dopo avere di fatto cancellato l’obbligo con un blitz al decreto milleproroghe ora è arrivato il dietrofront per mezzo di un emendamento allo stesso provvedimento, che ripristina il divieto di iscrizione a scuole materne e asili dei bambini non in regola con la profilassi.
E per avere certezza che nessuno abbia dichiarato il falso, ha accolto di buon grado la proposta dei carabinieri del Nas di avviare una ricerca a campione su tutto il territorio nazionale a caccia dei furbetti dell’autocertificazione. Una decina, finora, i documenti falsi scoperti tra le 330 scuole sotto esame (asili nidi, materne ed elementari).
Il dietrofront del governo, a giudicare dai commenti al vetriolo sulla pagina Facebook del ministro della salute Giulia Grillo, non è stata presa bene dai No vax, che confidando in una imminente cancellazione dell’obbligo per decreto, pensavano di prendere tempo con l’autocertificazione, che in base alla circolare a doppia firma Salute-Istruzione, sarebbe sufficiente per iscrivere i piccoli. Uno stratagemma fatto saltare dall’emendamento presentato ieri dai due relatori del milleproroghe, i pentastellati Vittoria Baldino e Giuseppe Bompane, che quasi sicuramente incasserà il via libera con ampia maggioranza bi-partisan.
Ma a smontare i piani degli anti vaccinisti ci si sono messi anche i carabinieri del Nas (Nucleo anti sofisticazioni), allertati dall’autocertificazione contraffatta ed esibita su Facebook da una mamma di Brescia. Controlli sono già partiti in tutto il Paese, da Piemonte, Lombardia e Veneto a Toscana e Lazio. Nei prossimi giorni si estenderanno anche ad altre regioni. Più nel dettaglio sono stati individuati tre istituti scolastici per ogni provincia e città metropolitana.
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