Di Raffaello Binelli
"Aiutarli a casa loro" non può essere solo uno slogan. Ben consapevole di questo il ministro dell'Interno Matteo Salvini è andato in Tunisia per cercare di portare a casa qualche risultato concreto, prima di tutto fermando sul nascere il flusso dei migranti diretti in Italia.
"Appena atterrato a Tunisi - scrive su Twitter - felice di incontrare nuovamente il collega ministro dell'Interno Fourati. Abbiamo confermato tra i nostri due Paesi massima impegno comune sui fronti dell'immigrazione, della sicurezza, della lotta al terrorismo, dello sviluppo economico".
Salvini elogia la Tunisia: "Le relazioni bilaterali Italia- Tunisia sono ottime. Tunisi è un modello di democrazia per tutta l'Africa e intendiamo sostenerla con determinazione anche in difesa dalle minacce terroristiche. Gli incontri - prosegue il vicepremier - saranno l'occasione per intensificare i rapporti politici, culturali ed economici tra i due Paesi, anche al fine di promuovere nuovi investimenti italiani e il sostegno alle 800 imprese nazionali che operano in Tunisia e garantiscono 63 mila posti di lavoro diretti più l'indotto".
"Sarà fondamentale - va avanti il responsabile del Viminale - rafforzare la vasta cooperazione sul piano della sicurezza, tenuto conto che la Tunisia è il Paese che, insieme all’Italia, ha subìto il più forte impatto dalla crisi libica. Contrastare l’immigrazione clandestina costituisce una priorità condivisa dai due Paesi per combattere i gruppi criminali che si arricchiscono con i flussi illegali ed evitare tragedie in mare".
Dalle parole ai fatti concreti. Salvini fa sapere che a breve, già entro il mese di ottobre, "due motovedette saranno a disposizione delle autorità tunisine", approntate dall’Italia, per incrementare le attività di controllo e di contrasto ai flussi clandestini dal Paese nordafricano.
Il ministro ha approfittato della presenza a Tunisi dei giornalisti italiani per soffermarsi sulla polemica politica di casa nostra: "I numerini entusiasmano i giornalisti, noi badiamo alla sostanza. È una manovra economica che abbiamo promesso agli italiani, senza miracoli, senza la moltiplicazione dei pani e dei pesci ma con il superamento della legge Fornero graduale, la riduzione delle tasse graduale, con il superamento delle liti con Equitalia, con l’avvio di un reddito di reinserimento al lavoro... quindi se poi ci sarà ’l’uno virgolà, il due virgola, io sono sicuro che in Europa avere un’Italia che cresce sarà solo un successo. Non ci saranno problemi, non ci saranno confusioni. Rispettiamo quello che gli italiani si aspettano da noi".
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