A proposito della nave Aquarius, che ha chiesto l'autorizzazione di far sbarcare a Marsiglia i 58 migranti che porta a bordo dopo averli soccorsi, la Francia cerca "una soluzione europea" in base al principio del "porto sicuro più vicino". Lo riferisce ad AFP l'ufficio del primo ministro francese, interrogato sulla risposta che Parigi conta di dare alla richiesta dell'Aquarius. Dall'inizio della crisi scatenata quest'estate dalla chiusura dei porti italiani ai migranti la Francia non ha mai accettato di far sbarcare navi umanitarie, sostenendo che in virtù del diritto marittimo i naufraghi devono essere sbarcati nel "porto sicuro" più vicino.
Il commento di Matignon giunge dopo che nel pomeriggio SOS Mediterranee, la ong che gestisce la Aquarius, ha annunciato che l'imbarcazione si stava dirigendo dalla costa della Libia verso il porto francese meridionale di Marsiglia e che intendeva chiedere alle autorità francesi l'autorizzazione "a titolo eccezionale" di attraccare e far sbarcare i 58 a bordo. Fra loro ci sono 17 donne e 18 minorenni. "Come abbiamo fatto più volte nel corso degli ultimi mesi, cerchiamo una soluzione europea in base al principio del porto sicuro più vicino", spiega Matignon, lasciando presagire una probabile altra disputa sulla nave.
L'Aquarius gestita da SOS Méditerranée e Medici senza frontiere (Msf), si trova attualmente a circa quattro giorni di navigazione da Marsiglia. A giugno la stessa nave era stata al centro di una crisi diplomatica dopo avere recuperato 630 migranti al largo della Libia: allora sbarcarono in Spagna a seguito del rifiuto di Italia e Malta di accettarli. Lo scenario si è ripetuto ad agosto per 141 migranti sbarcati poi a Malta. La situazione è complessa: le autorità marittime di Panama hanno annunciato che ritireranno la loro bandiera all'Aquarius, già privata ad agosto di quella di Gibilterra, per "non rispetto" delle "procedure giuridiche internazionali" nell'ambito del salvataggio dei migranti nel Mediterraneo.
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