Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, e il capo di gabinetto del dicastero, sono indagati per la vicenda della nave Diciotti. I reati contestati sono sequestro di persona, abuso d'ufficio e arresto illegale. La Procura di Agrigento, al termine dell'attività istruttoria compiuta a Roma, infatti, "ha deciso di passare a noti il fascicolo, iscrivendo due indagati, un ministro e un capo di gabinetto, e trasmettendo doverosamente i relativi atti alla competente Procura di Palermo per il successivo inoltro al tribunale dei ministri del capoluogo".
Come funziona la procedura"La procedura prevede che gli atti vengano trasmessi al procuratore della Repubblica di Palermo che, entro 15 giorni, li dovrà poi girare ala sezione del distretto di Palermo del Tribunale dei ministri, organismo composto da tre magistrati scelti per sorteggio ogni due anni e attualmente in carica". Lo spiega ad Agi il presidente del Tribunale di Palermo, Salvatore Di Vitale. dopo l'iscrizione nel registro degli indagati del ministro dell'Interno Matteo Salvini e del capo di gabinetto. "In ogni caso il tribunale dei ministri - spiega - dovrà eseguire una istruttoria alla fine della quale può archiviare ovvero trasmettere nuovamente le carte al procuratore della Repubblica che dovrà inoltrare l'autorizzazione a procedere alla Camera di competenza".
"Io penso che sarà difficile fermarci perché possono indagare me, possono arrestare me, ma non possono arrestare la voglia di cambiamento di 60 milioni di italiani. Sono qui, sono pronto, venissero a prendermi", ha replicato Salvini dal palco della festa della Lega a Pinzolo, in Trentino. "È crollato un ponte e sono morte delle persone e non è stata indagata una persona: indagano un ministro che difende la sicurezza e i confini di questo Paese, è una vergogna", ha aggiunto.
Ancora Salvini: "Cosa porti a casa? Che ti indagano. Aspetto con il sorriso il procuratore di Agrigento, voglio spiegargli le mie ragioni. Aspetto un procuratore che indaghi i trafficanti e chi favoreggia l'immigrazione clandestina. Gli ricordo che gli scafisti comprano armi e droga che poi viene spacciata magari fuori dalle scuole dei nostri figli".
La decisione della procura è stata comunicata a poche ore da un nuovo attacco dello stesso Salvini contro il pm di Agrigento su Facebook: "Il Procuratore di Agrigento ha chiesto ufficialmente i miei dati anagrafici. Per fare cosa???. Non perda tempo, glieli do io. Matteo Salvini, nato a Milano il 9/3/1973, residente a Milano in via xxx, cittadinanza italiana. Se vuole interrogarmi, o magari arrestarmi perché difendo i confini e la sicurezza del mio Paese, ne sono fiero e lo aspetto a braccia aperte!", ha scritto Salvini.
Nello stesso post, Salvini ha aggiunto un post scriptum: "Nonostante insulti, minacce, inchieste e vergogne europee, sto lavorando per chiudere la "pratica Diciotti" senza che a pagare stavolta siano gli Italiani, visto che abbiamo accolto e speso abbastanza. Vi voglio bene Amici!".
Per quel che riguarda la gestione dei migranti e il caso della nave Diciotti - aveva detto poco prima - "mi spiace ci sia qualche giudice che ha tempo e denaro pubblico da perdere per andare a interrogare dei funzionari pubblici. Ribadisco che se devono indagare, interrogare qualcuno, vengano direttamente dal ministro che è colui che ha dato indicazioni e disposizioni. Quindi mi sembra meschino andare a prendersela con dei funzionari quando c'è un ministro e un vicepresidente del consiglio che si fa carico pienamente della responsabilità di dire no quando bisogna di dire no".
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