No, il governo italiano non si sta comportando come l'Ungheria di Viktor Orban sul fronte migranti. A rivendicarlo, in un'intervista a La Stampa, è il vicepremier Luigi Di Maio.
"L'Ungheria di Orban alza muri di filo spinato e rifiuta i ricollocamenti. Per quello che mi riguarda chi non aderisce ai ricollocamenti non ha diritto ai finanziamenti europei. Noi le quote le accettiamo. Tanto è vero che i migranti della Diciotti sono arrivati perché Malta prima ci ha chiesto una mano, poi ci ha chiuso i porti".
Di Maio, tuttavia, sottolinea che c'è bisogno di uno sforzo a livello europeo.
"Non ci siamo tirati indietro, ma la solidarietà deve essere una missione europea. Non solo italiana".
Differenza rispetto a Matteo Salvini, non di poco conto, quella che Di Maio mette in luce in riferimento all'accoglienza dei migranti.
"Gli eritrei hanno diritto di chiedere asilo. Per me, per i 5 Stelle e per il governo, chi scappa da una guerra o da una persecuzione ha tutto il diritto di chiedere asilo. Gli altri no".
Sulla vicenda della nave Diciotti, che vede Salvini indagato, Di Maio ribadisce che il ministro dell'Interno non deve dimettersi:
"L'indagine di Agrigento è un atto dovuto. Perché le decisioni prese a proposito della Diciotti facevano capo al Viminale. Ma le scelte del governo sono state condivise".
Commenti
Posta un commento
Partecipa alla discussione