Di Franco Grilli
Giuliano Ferrara non usa giri di parole e mette nel mirino chi in queste ore ha puntato il dito contro i Benetton per il crollo del ponte Morandi a Genova.
Una reazione quella dell'Elefantino che vene articolata in un editoriale sul Foglio in cui non risparmia critiche ai grillini e all'esecutivo che ha decisio di revocare la concessione ad Autostrade. "Giggino e il lobbista vice del suo vice, mentre l'addetto alle Infrastrutture se la prendeva con i camionisti polacchi rei di caricare troppo i loro Tir, additavano - sempre a macerie ancora fumanti - la società privata Autostrade della famiglia Benetton come imputato da condannare senza attendere i tempi dell'accertamento via indagini ed eventuale processo, facendosi tribunale di giustizia sommaria e aggiungendo velenose insinuazioni sul sostegno finanziario dei Benetton ai governi e alle forze politiche del passato", afferma Ferrara.
Poi arriva l'affondo e definisce "miserabile il teatrino di poveri sciacalli". Ma non risparmia critiche nemmeno a Matteo Salvini: "Il Truce, nel bel mezzo di una spanzata tra i suoi a Messina, ha messo sotto tiro l' Unione europea, colpevole di aver tagliato fondi, per via dell'austerità, destinati alla manutenzione delle infrastrutture. E' stato smentito su tutta la linea". Infine si interroga su quali possanno essere state le cause di una tragedia così grande che è costata la vita a 39 persone: "Tutti sanno, chi per scienza chi per semplice senso comune, che per adesso il crollo del Morandi a cinquant' anni dalla sua costruzione può avere molte cause diverse e nessuna accertata". Insomma Ferrara mette in discussione la linea dell'esecutivo che 24 ore dopo il disastro ha deciso di avviare l'iter per revocare la concessione ad Autostrade. Il premier Conte ha affermato: "Non possiamo attendere i tempi della Giustizia". Ma la sua scelta in queste ore sta dividendo (e non poco) il governo.
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