Di Claudio Cartaldo
Sono già 10 le persone contagiate nel Polesine. Gli ultimi casi accertati sono stati registrati a Mira e a Mellaredo di Pianiga.
Tutti i pazienti sono stati punti dalle zanzare che trasmettono il virus West Nile e che ora sta infettando diverse persone in Veneto.
Allarme zanzare?
Alcuni parlando di una vera e propria emergenza. Anche se l'assessore alla Sanità, Luca Coletto, ci tiene a ridimensionare il problema. "La situazione legata alla presenza in alcune parti del Veneto di focolai di zanzare portatrici della West Nile non desta allarme - dice - È un fenomeno che si presenta da anni a ogni estate, favorito dal clima caldo e umido, come adesso. Il sistema sanitario e i Comuni stanno collaborando attivamente e la decina di casi di contagio umano fin qui registrati sono la dimostrazione che, dal punto di vista clinico, la capacità di diagnosi e conseguentemente di cura dei nostri ospedali è massima".
È già attivo il "Piano Regionale di Sorveglianza Integrata e Misure di Lotta ai Vettori" e gli ospedali veneti sono già preparati ad affrontare la situazione nel caso in cui un cittadino si presentasse in ambulatorio con i sintomi della febbre del West Nile. "Ci tengo si sappia - continua Luca Coletto - perché la popolazione non venga inutilmente allarmata. A questo si aggiunga che alla questione West Nile la Regione Veneto dedica la massima attenzione da anni anche con stanziamenti specifici, che in totale sono finora stati pari a 1 milione 541 mila euro". Nel 2015 un allarme simile aveva riguardato alcune zone vicino al Po.
Come riconoscere la West Nile
Ci sono però dei modi per evitare di ritroversa all'ospedale con la febbre del West Nile. Prima cosa: evitare la puntura delle zanzare con repellenti, insetticidi ambientali e una corretta disinfestazione dei luoghi aperti privati, tombini, caditoie, fossi e via dicendo. Se questo non dovesse bastare, e nel caso si venisse contagiati, è bene rivolgersi subito a un medico. Il Wnv è asintomatico circa nell'80% dei casi, mentre nel 20% delle situazioni provoca febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Il periodo di incubazione varia tra i 2 e i 21 giorni. In alcuni casi, lo 0,1% delle situazioni e soprattutto se vengono colpite persone anziane, la malattia piò avere effetti più gravi. e produrre l'encefalite. "È con questa realtà che ci si deve confrontare - chiosa l'assessore - non con una terribile epidemia".
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