Un’inchiesta su manipolazione di concorsi e raccomandazioninelle nomine ai vertici della sanità lucana arrivata fino al presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella (Pd), agli arresti domiciliari con l’accusa di concorso in falso e abuso d’ufficio. È lui il “deus ex machina di questa distorsione istituzionale”, scrive il gip di Matera Angela Rosa Nettis nell’ordinanza di custodia cautelare. È Marcello Pittella “che influenza le scelte gestionali delle aziende sanitarie e ospedaliere interfacciandosi direttamente con i direttori generali che sono stati nominati con validità triennale dalla sua giunta“, si legge. E, volendosi ricandidare a governatore alle prossime regionali, scrive il gip, il pericolo di reiterazione dei reati è “quantomai attuale e concreto“, visto che “ciò fa ritenere che continuerà a garantire i suoi favori e imporre i suoi ‘placet‘ ai suoi accoliti pur di consolidare il suo bacino clientelare, potendo contare su appoggi locali, in uno scambio di utilità vicendevoli”.
Marcello, fratello del senatore ed ex eurodeputato del Pd Gianni Pittella, è agli arresti domiciliari nella sua casa di Lauria, in provincia di Potenza, come hanno confermato all’Ansa persone a lui vicine che hanno definito la sua posizione nella vicenda “surreale“. “Dobbiamo accontentare tutti“, diceva in un’intercettazione. Frasi che rivelano, secondo le indagini della Guardia di Finanza, come il presidente della Regione cercasse di gestire nomine e concorsi pubblici, per esempio gonfiando il punteggio ottenuto dai candidati, sostiene chi indaga.
Commenti
Posta un commento
Partecipa alla discussione