Il ritorno dei templari "a difesa dell'Europa cristiana"
Di Giuseppe De Lorenzo
La penombra della cripta dona la giusta atmosfera di mistero. I cavalieri s'aggiustano il mantello bianco con una vistosa croce rossa sulla spalla. Il novizio, convocato, avanza in religioso silenzio e s'inginocchia di fronte al maestro templare. Ascolta contrito il rito dell'ammissione: "Nel nome di nostro signore Gesù Cristo, ti accogliamo nell'Ordine del Tempio" (guarda il video esclusivo).
Roma, primavera 2018. Basilica dei santi Apostoli. Oltre 700 anni dopo la fine ingloriosa dei cavalieri crociati le immagini suonano mistiche. Antiche. In qualche modo misteriose. Sono passati sette secoli dalla morte dell'ultimo maestro dei Templari, Jacques De Molay. E i Pauperes commilitones Christi, quell'Ordine militare e religioso braccio armato della Chiesa in Terra Santa, sembra ormai un ricordo del passato cui s'ispirano solo romanzieri e scrittori. E invece c'è chi ancora oggi ne cavalca i simboli e prova a risvegliare l'orgoglio perduto dei "poveri soldati di Cristo".
Sono padri, madri, figli, semplici cattolici attratti dagli "antichi valori della cavalleria cristiana". Fedeli che hanno trovato "un nuovo modo di vivere la fede" iniziando il loro cammino nell'associazione dei Templari Cattolici d'Italia, la più grande organizzazione (tra le tante) che si richiama ai crociati. L'obiettivo? Portare avanti i "sempiterni valori della Tradizione, ispirati al fulgido esempio degli antichi martiri dell'Ordine medievale". Con oltre 120 sedi nel Belpaese, i "custodi del Tempio" vantano diramazioni in Francia, Spagna, Gran Bretagna e San Marino. "Questo mondo ha un bisogno titanico di cavalleria", dice fra Mauro Giorgio Ferretti, magister e fondatore (nel 1965) dell'associazione che "intende riportare i templari all'interno della Chiesa".
Fonte e articolo completo: http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ritorno-templari-difesa-delleuropa-cristiana-1530715.html
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