Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, di ritorno dalla Casa Bianca, ha telefonato a Daisy Osakue, aggredita con un lancio di uova a Moncalieri, in provincia di Torino. Un episodio che l’atleta nazionale di atletica leggera, nata a Torino da genitori nigeriani, ha legato a un possibile movente razzista. Una versione che gli inquirenti stanno verificando, ma che la giovane avrebbe escluso al telefono col capo del governo (nel senso che i “lanciatori” non hanno detto niente in quei frangenti). Conte ha comunque espresso la solidarietà a Daisy Osakue, anche a nome del governo: “Un gesto inqualificabile – dice il presidente del Consiglio – Le ho augurato di poter riprendere subito la sua disciplina, spero tante medaglie alle Olimpiadi”. Ma per Conte è l’occasione per chiarire la posizione del governo che per tutto il giorno ha fatto dichiarazioni un po’ in ordine sparso, con il ministro dell’Interno Matteo Salvini che mantiene la sua linea “rigida”, fino a negare il problema, e l’altro vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio che dice che il tema in realtà c’è, ma non può essere usato contro il governo. “Non dobbiamo abbassare il livello di attenzione – afferma Conte – verso eventuali episodi di aggressione che dovessero essere connotati da matrice razzista. Il governo questi li condannerà sempre“. Ma Conte difende anche il suo ministro dell’Interno che per tutto il giorno è stato messo al centro della polemica in particolare dalle opposizioni: “Non bisogna confondere – spiega il presidente del Consiglio – determinazione con razzismo: chi pensa che Salvini sia razzista si sbaglia di grosso. Qui si tratta di cambiare le regole sulla migrazione, questo non è razzismo”.
Salvini: “Non giudico la gente dal colore della pelle”
L’effetto del dibattito dell’intera giornata è che per la prima volta dopo tempo Salvini è costretto a ricordare di “non essere razzista”, sia pure con il suo stile. “Ricordo a politicanti e giornalisti buonisti che io non giudico le persone in base al colore della pelle, io le divido fra persone perbene e delinquenti. Per i primi in Italia c’è futuro, per gli altri no”.
L’effetto del dibattito dell’intera giornata è che per la prima volta dopo tempo Salvini è costretto a ricordare di “non essere razzista”, sia pure con il suo stile. “Ricordo a politicanti e giornalisti buonisti che io non giudico le persone in base al colore della pelle, io le divido fra persone perbene e delinquenti. Per i primi in Italia c’è futuro, per gli altri no”.
Il cambio di linea
In precedenza la linea di Salvini era rimasta la stessa: nessunaemergenza razzismo, definita una “sciocchezza“, semmai – ricorda – “in tre giorni sono stati arrestati 95 immigrati”. Ma nel resto della giornata la comunicazione dell’intero esecutivo era gradualmente cambiata, soprattutto nella quota M5s. In mattinata, per esempio, il vicepremier Di Maio si era limitato a dire di non credere a “un allarme razzismo“, contestando – senza dirlo – al Pd che si usa questo argomento “perchè chi è di sinistra e non lo è più lo usa per accusare Matteo Salvini di essere di estrema destra”. Ma in serata il vicepresidente ha aggiunto: “La novità è che episodi del genere facciano notizia anche se il numero di aggressioni è in linea con quelli del passato: questo non è motivo di soddisfazione ma più se ne parla più c’è un monito a non farli. Il tema del razzismo va affrontato senza strumentalizzazioni. Se si usano questi episodi per andare contro il governo non si sta affrontando il problema del razzismo”.
In precedenza la linea di Salvini era rimasta la stessa: nessunaemergenza razzismo, definita una “sciocchezza“, semmai – ricorda – “in tre giorni sono stati arrestati 95 immigrati”. Ma nel resto della giornata la comunicazione dell’intero esecutivo era gradualmente cambiata, soprattutto nella quota M5s. In mattinata, per esempio, il vicepremier Di Maio si era limitato a dire di non credere a “un allarme razzismo“, contestando – senza dirlo – al Pd che si usa questo argomento “perchè chi è di sinistra e non lo è più lo usa per accusare Matteo Salvini di essere di estrema destra”. Ma in serata il vicepresidente ha aggiunto: “La novità è che episodi del genere facciano notizia anche se il numero di aggressioni è in linea con quelli del passato: questo non è motivo di soddisfazione ma più se ne parla più c’è un monito a non farli. Il tema del razzismo va affrontato senza strumentalizzazioni. Se si usano questi episodi per andare contro il governo non si sta affrontando il problema del razzismo”.
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