Il nuovo governo spagnolo, guidato dal socialista Pedro Sanchez, sarà composto prevalentemente da donne. Sanchez presenterà la sua squadra oggi a re Felipe VI, ma quasi tutti i nomi dei neo-ministri sono già stati resi noti da fonti vicine al premier. Il nuovo esecutivo socialista spagnolo sarebbe formato per ora da 10 donne e 5 uomini, compreso il premier. Conta anche un astronauta, Pedro Duque, incaricato del portafogli della Scienza. Vicepremier sarà Carmen Calvo, che ricoprirà anche il ruolo di ministra dell'Uguaglianza. Calvo, esperta di diritto costituzionale, ha già alle spalle un'esperienza di governo: è stata ministra della Cultura tra il 2004 e il 2007.
Tra le ministre spiccano i nomi di Nadia Calvino all'Economia (dal 2014 direttore generale del dipartimento del bilancio della Commissione Ue), di Dolores Delgado alla Giustizia (finora principale procuratore antiterrorismo del Paese), di Isabel Celaá all'Istruzione (membro del comitato esecutivo del Partito socialista dei Paesi Baschi) e della giurista Magdalena Valerio al Lavoro. Così - mentre parte del mondo femminile, anche fuori dalla Spagna, elogia sui social network l'avvenenza del nuovo premier - lui rende omaggio alle donne per ciò che più conta: la loro competenza.
Il portavoce dei socialisti al Senato, Ander Gil, ha detto che la configurazione dell'esecutivo "rispetta la parola data dal primo ministro, con donne e uomini con carriere lunghe e prestigiose". "È un governo responsabile che rappresenta molto bene il talento e il futuro della Spagna ", ha detto Gil all'emittente privata La Sexta TV.
La spinta all'indipendenza catalana, che ha perseguitato Rajoy negli ultimi otto mesi del governo uscente, sarà una delle sfide chiave della nuova amministrazione. Meritxell Batet, parlamentare catalana e professoressa di diritto costituzionale, sarà incaricata di occuparsi del desiderio catalano di più autonomia come nuova ministra della Pubblica amministrazione. La nomina precedentemente annunciata di Josep Borrell, ex presidente del Parlamento europeo e politico catalano favorevole all'unità spagnola, come ministro degli Esteri, ha irritato alcuni separatisti. Sanchez ha promesso di aprire colloqui con il nuovo governo locale della prospera regione nord-orientale, ma ha detto che qualsiasi soluzione deve rientrare nella Costituzione spagnola, che definisce la nazione "indivisibile" e afferma che la sovranità nazionale risiede nel Parlamento con sede a Madrid.
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