Giuseppe Conte rompe il silenzio del Governo su Soumaila Sacko: "Vicenda inquietante, la politica se ne faccia carico"

giu 5, 2018 0 comments
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Si attendeva una parola di solidarietà e alla fine, dopo alcuni giorni, è arrivata. Un passaggio dell'intervento di Giuseppe Conte ha riguardato la brutale e insensata uccisione di Soumaila Sacko, migrante e sindacalista dei braccianti, avvenuta sabato sera a San Calogero, in Calabria.
"Non siamo affatto insensibili. Una riflessione merita la vicenda tragica e inquietante occorsa qualche giorno fa. Sacko Soumayla è stato ucciso con un colpo di fucile. Era uno tra i mille braccianti con regolare permesso di soggiorno che ogni giorno nel nostro Paese si recano al lavoro in condizioni che si collocano sotto la soglia di dignità. A loro e ai loro familiari dobbiamo tutti un commosso pensiero" ha detto il premier, salutato da un lungo applauso dell'Aula del Senato. "Ma questo non basta, la politica deve farsi carico del dramma di queste persone e garantire percorsi di legalità, che costituiscono la stella polare del nostro programma di governo".
Nessuna parola invece finora da Matteo Salvini - che si è limitato a polemizzare con Il Giornale in un tweet - nessuna parola da Luigi Di Maio. Decisioni criticate dalle opposizioni di centrosinistra. "Salvini loda Minniti sugli accordi disumani in Libia, mentre non trova parole per Soumaila Sacko, lavoratore e sindacalista maliano di 29 anni ucciso nelle campagne calabresi senza motivi chiari. Non avevo dubbi" aveva scritto su Facebook il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, chiamando poi in causa anche Luigi Di Maio in un post su Huffpost. "Sono passati due giorni dalla tragica morte di Soumaila Sacko. Ancora nessuno del Governo ha preso parola. Solo indifferenza - aveva detto Maurizio Martina, segretario reggente del Pd - A questo punto spero che questa mattina il Presidente Conte metta fine a questo vergognoso silenzio. In Italia ci sono ancora razzisti da sconfiggere e nuovi schiavismi da combattere senza sosta. Altro che 'fine della pacchia'. Qui la prima cosa da fare e' sconfiggere l'indifferenza delle istituzioni".

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