Di Fabio Conditi
Se vogliamo evitare il fallimento del’Europa, dobbiamo ricordarci di uno dei principi fondamentali della nostra Costituzione, la sovranità che insieme a popolo e territorio è uno degli elementi costitutivi di uno Stato.
Secondo l’art.1 “la sovranità appartiene al popolo” e per il successivo art.3 “è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese“.
Spesso si tende a pensare che la sovranità sia incompatibile con l’Unione Europea, anche il nostro Presidente della Repubblica a Fiesole il 10 maggio scorso ha accennato a questo problema : “E’ da qui che occorre partire, per avviare una riscoperta dell’Europa come di un grande disegno, sottraendoci all’egemonia di particolarismi senza futuro, e di una narrativa sovranista, pronta a proporre soluzioni tanto seducenti quanto inattuabili, certa comunque di poter addossare l’impraticabilità all’Unione“.
Caro Presidente Mattarella, siamo perfettamente d’accordo che l’Europa è un grande disegno, ma purtroppo ci siamo dimenticati degli obiettivi previsti dai Trattati Europei. In particolare l’art.3 comma 3 del TUE è molto chiaro in proposito : “L’Unione instaura un mercato interno. Si adopera per lo sviluppo sostenibile dell’Europa, basato su una crescita economica equilibrata e sulla stabilità dei prezzi, su un’economia sociale di mercato fortemente competitiva, che mira alla piena occupazione e al progresso sociale, e su un elevato livello di tutela e di miglioramento della qualità dell’ambiente. Essa promuove il progresso scientifico e tecnologico. … Essa promuove la coesione economica, sociale e territoriale, e la solidarietà tra gli Stati membri.”
L’attuale Unione Europea ha mai voluto raggiungere questi obiettivi ?
Permetta Presidente che le illustri la situazione in Europa :
- non riusciamo a raggiungere la stabilità dei prezzi prevista al 2% di inflazione;
- abbiamo una disoccupazione cronica ormai strutturale e una crescita economica squilibrata;
- viene favorita la disgregazione economica, sociale e territoriale;
- si genera una forte conflittualità tra gli Stati membri.
Gli altri paesi dell’Unione Europea hanno tutti giustamente un atteggiamento fortemente sovranista, come la Germania e la Francia, volti alla tutela dei loro interessi nazionali. Quindi anche l’Italia può e deve cominciare a farlo proprio per evitare una deriva purtroppo non più sostenibile.
Fabio Conditi
Presidente dell’associazione Moneta Positiva
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